Non si fermano le azioni di Ultima Generazione: cosa chiedono gli attivisti
Tornano a far discutere le azioni di Ultima Generazione, ma secondo gli attivisti «continueranno a essere necessarie finché non si vedranno cambiamenti». In programma ad aprile anche alcuni grandi eventi
Nel fine settimana gli attivisti di Ultima Generazione sono tornati in azione a Roma, dove tre persone hanno versato del liquido a base di carbone vegetale nelle vasche della fontana della Barcaccia, in Piazza di Spagna. Dopo una ventina di minuti gli attivisti sono stati portati via dalla polizia municipale.
Nella stessa mattinata di sabato 1 aprile cinque persone sono entrate in azione anche ad Ancona, ricoprendo con un telo la fontana del Calamo.
«Le tre persone che hanno preso parte all’azione a Roma sono state portate in questura e denunciate secondo l’articolo 518-duodecies del codice penale relativo al danneggiamento, all’imbrattamento e alla mancata resa di fruibilità dei beni culturali, per essere poi rilasciate verso le 15», ci ha spiegato Simone Ficicchia, attivista di Ultima Generazione contattato da IconaClima. «Per quanto riguarda Ancona, invece, le 4 persone coinvolte sono state solo identificate».
«Se vedere quest’acqua nera vi sconvolge è perché, come noi, riconoscete quanto sia prezioso quello che stiamo perdendo», ha spiegato in una nota Ultima Generazione dopo l’azione alla fontana della Barcaccia a Roma.
«Tutti i rapporti ufficiali, anche quelli di fonte governativa, denunciano che le politiche dei governi sono insufficienti per contenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C e ci stanno invece conducendo dritti verso un catastrofico aumento di almeno 2.5°C. Questo significa che gli eventi estremi renderanno inabitabili le nostre terre. Significa che desertificazione e siccità aumenteranno vertiginosamente, causando migrazioni incontrollate. Significa che collasseranno tutti i nostri equilibri, economici e sociali. C’è un solo modo per frenare questa corsa verso il suicidio collettivo: interrompere le emissioni legate ai combustibili fossili».
«Con queste azioni vogliamo rendere evidente che continuare a investire in sussidi dannosi per l’ambiente è una condanna a morte», commenta il movimento ambientalista. L’azione alla Barcaccia di Roma rientra infatti nella campagna “Non paghiamo il fossile”, lanciata da Ultima Generazione poche settimane fa per chiedere al governo di fermare i sussidi pubblici che continuano a finanziare abbondantemente l’industria dei combustibili fossili, nonostante gli enormi profitti che questa ha generato nell’ultimo anno e l’evidente incoerenza con gli impegni dell’Italia per il clima (ne avevamo parlato qui).
“Cerchiamo un dialogo con la politica”
«Continuiamo a chiedere lo stop ai sussidi pubblici al fossile e stiamo anche lavorando a una proposta di legge concreta da portare in Parlamento attraverso le realtà politiche che decideranno di ascoltarci», ha affermato l’attivista Simone Ficicchia. E ha sottolineato: «oltre a essere non violente e a non danneggiare nessun elemento storico e artistico, le nostre azioni sono sempre volte alla ricerca di dialogo».
Di recente alcuni segnali sono arrivati dall’opposizione: «ci sono parlamentari che stanno proponendo alcuni emendamenti per fermare i sussidi ambientalmente dannosi», osserva Simone: «poche settimane fa la Commissione al Bilancio ne ha rigettato una decina. Erano stati proposti da Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra».
Sono questi i gruppi parlamentari con cui Ultima Generazione è in contatto, ci spiega l’attivista: «non ci sono accordi specifici o rapporti stretti, ma queste sono le uniche realtà che hanno risposto alle nostre richieste finora. C’è stata un’apertura significativa anche da parte di Elly Schlein, la nuova segretaria del Partito Democratico, e aspettiamo di avere un dialogo anche con quella parte politica».
«Ci auguriamo che anche le parti al Governo, invece di occuparsi delle nostre azioni per condannarle e promettere nuove leggi speciali contro gli attivisti, che sinceramente non ci spaventano e non ci fermeranno, facciano qualcosa di concreto sulla crisi climatica, dimostrandoci con i fatti che le nostre azioni sono inutili. Finché non si vedranno cambiamenti, crediamo che queste azioni continueranno a essere assolutamente necessarie».
Nuove azioni sono in programma per le prossime settimane, ci ha anticipato Simone, accompagnate anche da grandi eventi aperti a chiunque voglia partecipare. Il principale si svolgerà sabato 22 aprile, nella Giornata della Terra, a Roma: «ci sarà una grande festa in piazzale Ostiense: ci aspettiamo migliaia di giovani che vengano a divertirsi ma anche a sostenere le nostre richieste e portare avanti il messaggio di amore per la vita che guida tutte le nostre azioni». A questo link sono disponibili le informazioni relative all’iniziativa.