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Stop ai sussidi pubblici per i combustibili fossili, «è un’assurdità». La nuova campagna di Ultima Generazione

Si chiama "Non paghiamo il fossile" la campagna lanciata da Ultima Generazione per chiedere al governo di fermare i sussidi pubblici che finanziano i combustibili fossili

Ultima Generazione ha lanciato una campagna per chiedere uno stop ai sussidi pubblici destinati a tutti i combustibili fossili.

La prima campagna del movimento, nato da una costola di Extinction Rebellion, arriva a poco più di un anno dalle prime azioni di disobbedienza civile nonviolenta che più volte hanno fatto accendere i riflettori sui gesti di attiviste e attivisti, dagli imbrattamenti ai blocchi stradali, passando anche per lunghi scioperi della fame.
La campagna Non paghiamo il fossile, lanciata il 30 gennaio, si pone ora l’obiettivo specifico di porre fine all’utilizzo dei fondi pubblici stanziati per finanziare l’estrazione e l’utilizzo dei combustibili fossili.

A dare il via al nuovo corso inaugurato da Ultima Generazione, un video pubblicato sui canali social del movimento e diretto nello specifico alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in cui si esplicita la richiesta di fermare i sussidi pubblici.

La campagna è aperta alla partecipazione di altri movimenti, associazioni, coalizioni, organizzazioni no profit, collettivi, enti o istituzioni sociali e culturali, e sindacati dei lavoratori, specifica Ultima Generazione. L’obiettivo – spiegano dal movimento – è quello di «unire le forze con ogni realtà che riconosca l’immoralità e il danno consapevole perpetrato dalla politica italiana attraverso l’uso dei fondi provenienti da tasse e contributi della cittadinanza per finanziare l’estrazione e l’abuso dei combustibili fossili, in violazione degli accordi sottoscritti nel 2015 alla Conferenza delle parti di Parigi». 

«Vogliamo che chiunque riconosca questa assurdità unisca la propria voce alla nostra, per pretendere giustizia dal nostro Governo, un utilizzo dei soldi pubblici che segua l’interesse della cittadinanza e un reimpiego di tali ingenti capitali in opere produttive e lungimiranti per la tutela del futuro di chi abita oggi questo Paese e di chi lo abiterà domani. L’inerzia della favola dell’eterno progresso, la pigrizia dello sfruttamento senza limiti di risorse devono finire», spiega Ultima Generazione.

Secondo i dati resi pubblici da una ricerca pubblicata a novembre da Oil Change International e Friends of the Earth US, a cui hanno collaborato Legambiente e ReCommon, l’Italia è il sesto più grande finanziatore di combustibili fossili al mondo: nella classifica si piazza davanti perfino all’Arabia Saudita e alla Russia.

Mettendo insieme 76 voci diverse di sussidi diretti e indiretti, comprese le agevolazioni fiscali, Legambiente ha stimato che solo nel 2021 in Italia «sono stati 41,8 i miliardi di euro “investiti” in attività, opere e progetti connessi direttamente e indirettamente alle fonti fossili». Dal 2011 al 2021 almeno 213,19 miliardi sono stati destinati al settore Oil & Gas, direttamente o indirettamente: si stima che abbiano impedito lo sviluppo di almeno 13 GW all’anno di fonti rinnovabili, che avrebbero potuto produrre circa il 6 per cento del fabbisogno elettrico nazionale. Secondo Legambiente, questi numeri avrebbero già permesso all’Italia di raggiungere l’obiettivo di produrre il 100% dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2021.

«Continueremo ad agire fino a quando la nostra richiesta non verrà ascoltata», promettono ora al Governo gli attivisti di Ultima Generazione.

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Valeria Capettini

Iscritta all'ordine dei Giornalisti, faccio parte della squadra di Meteo Expert dal 2016: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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