La crisi climatica stravolge la nostra tavola: cali drastici per frutta e miele
Il 2021, secondo l'ultimo report del WWF, verrà tristemente ricordato come l'anno nero della frutta Made in Italy, ma sono tanti i prodotti alimentari che risentono dei cambiamenti climatici
La crisi climatica stravolge le nostre tavole, con cali preoccupanti per alcuni alimenti, in particolare miele e frutta. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, WWF Italia ha lanciato il report “2021 effetto clima: l’anno nero dell’agricoltura italiana” nel quale viene fuori una realtà preoccupante per il settore agroalimentare italiano. Il calo drastico di alcuni prodotti si ripercuote poi sui consumatori con prezzi alle stelle. Il 2021, da molti definito come “l’anno nero dell’ortofrutta italiana”, non a caso ha fatto registrare una notevole impennata dei fenomeni meteo estremi con numeri record per il nostro Paese. Complessivamente, tenendo conto dell’ultimo decennio, il danno economico per il settore agricolo ammonta a circa 14 miliardi di euro.
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Crisi climatica, il 2021 anno nero per la frutta Made in Italy: più di un frutto su quattro è andato perduto a causa di eventi estremi
Nel report del WWF si sottolinea come il 2021 sia stato un anno nero per la frutta Made in Italy che ha fatto registrare un calo medio della produzione pari al 27%. Più di un frutto su quattro è andato perduto a causa degli effetti di eventi estremi e imprevedibili come gelate, siccità e grandinate. Non tutta la frutta è stata colpita in egual modo, con pere e pesche fra le più danneggiate: -69% e -48% rispetto alla produzione media dei cinque anni precedenti.
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Produzione di olio, un dato apparentemente ottimistico che cela invece una situazione non semplice
Un altro prodotto che rappresenta l’Italia nel mondo è certamente l’olio. Nonostante l’incremento del 15% nella produzione rispetto all’anno precedente, il dato non è così positivo come sembra. L’aumento del 15%, infatti, risulta molto più basso rispetto alle attese. Inoltre si tratta di un dato nazionale che nasconde profonde differenze tra regioni: mentre in alcune regioni del Sud la produzione è aumentata, alcune regioni del Centro e del Nord hanno avuto cali disastrosi, fino al 60-80%.
Miele, il 2021 destinato ad essere ricordato come l’anno peggiore: -95% nella produzione
Anche la produzione di miele ha risentito dei cambiamenti climatici, con l’anno 2021 destinato ad essere ricordato come il peggiore dell’ultimo decennio. La produzione del miele ha iniziato a risentirne già dalla primavera, a causa del freddo tardivo. Il risultato – sottolinea il WWF -, è stato un calo fino al 95% della produzione di miele diffuso su tutto il territorio nazionale, al punto che è stato annullato un importante appuntamento fieristico, vale a dire la Settimana del Miele di Montalcino.
Il paradosso del clima che cambia: frutti tropicali a km zero
I cambiamenti climatici hanno paradossalmente creato delle opportunità per i frutti tropicali anche sul territorio italiano, in particolare in Sicilia, Calabria e Puglia. Si tratta di un trend in costante crescita con superfici raddoppiate negli ultimi tre anni. Acquistare frutti tropicali di produzione italiana potrebbe inoltre rivelarsi una scelta vincente proprio in contrasto alla crisi climatica – sottolinea il WWF -, poiché come per tutti gli acquisti a km zero si risparmiano notevoli emissioni di gas serra legate al trasporto da località lontane. La produzione agricola e alimentare, infatti, è vittima della crisi climatica ma nello stesso tempo ne è parte attiva: il sistema alimentare contribuisce infatti per circa il 37% alle emissioni di gas serra, di cui ben un terzo è legato agli sprechi alimentari, fenomeno purtroppo in costante crescita.