Novembre 2023 caldo e dinamico: i dati
Con un’anomalia di +2.1°C, l’autunno del 2023 risulta essere il più caldo di sempre per l'Italia
l mese di novembre può essere suddiviso grossolanamente in tre parti corrispondenti all’incirca alle tre decadi. La prima decade è stata molto dinamica e piovosa, con il transito di alcune perturbazioni
intense, in particolare quella collegata alla tempesta denominata Ciaran in transito nel nord Europa a inizio mese, che ha portato anche in Italia diverse criticità legate agli abbondanti accumuli di
pioggia e al vento oltre 100 km/h; in questa prima parte del mese, nonostante un calo termico rispetto ai livelli “fuori scala” di ottobre, le temperature sono rimaste per lo più oltre la media. Si è rivelata relativamente mite anche la seconda decade, ma in un contesto più tranquillo, con prevalenza di alta pressione e scarse precipitazioni; durante questo periodo è stato osservato anche un nuovo record di temperatura massima a Genova con 24°C esattamente il giorno 15.
Nella terza decade la circolazione è tornata piuttosto vivace e accompagnata da diverse fasi piovose, in gran parte al Centro-Sud; a differenza della prima decade, in questo caso, a causa dell’allungamento
dell’alta pressione atlantica verso il settore nord dell’oceano, sull’Europa hanno prevalso le correnti
settentrionali con conseguenti irruzioni di masse d’aria fredda nel Mediterraneo e in Italia; questo
ha dato luogo a un generale ridimensionamento delle temperature, con valori anche sotto la media
specialmente al Nord, ma a tratti anche al Centro-Sud, specialmente per quel che riguarda le minime. In tali condizioni il limite delle nevicate ha subito un notevole calo fino a quote di bassa collina nelle aree interne della penisola il giorno 25 e su parte del Nord-Ovest il giorno 30.
Nel complesso il mese è stato più caldo rispetto alla media climatica del trentennio 1991-2020, con
un’anomalia di +1°C che lo pone al 7° posto fra i più caldi dal 1959 insieme al novembre del 2018,
con le anomalie più ampie sulle regioni centro-meridionali, interessate molto più frequentemente dalle masse d’aria mite. Molto più significativo è il dato stagionale che comprende un settembre e un ottobre ai primi posti nelle rispettive classifiche. Così, con un’anomalia di +2.1°C, l’autunno del 2023 risulta essere il più caldo oltrepassando di 0.8°C il vecchio record del 2022. Le elaborazioni da inizio anno evidenziano ancora il notevole scarto di circa +1°C che mantiene il 2023 in cima alla classifica degli anni più caldi insieme al 2022 con cui continua a contendersi il primato.
Per quanto riguarda le precipitazioni, novembre non si discosta di molto dalla norma (-2% a livello nazionale), ma con Nord-Ovest e Sicilia in deficit di circa un terzo di precipitazioni e le regioni centrali con un
accumulo superiore alla media di poco meno di un terzo (nel resto del Paese valori vicini alla
norma). Il trimestre autunnale si è rivelato più asciutto del normale con uno scarto pari a -18% e con accumuli inferiori alla media quasi ovunque, eccetto alcuni settori alpini e del Nord-Est dove si osservano anomalie positive. Il dato negativo di novembre contribuisce a ridurre ulteriormente lo scarto, sempre positivo, da inizio anno, che scende a +10% corrispondente a circa 19 miliardi di metri cubi di acqua in più rispetto alla norma.
A livello globale sia novembre, sia l’autunno, sia gli 11 mesi da gennaio a novembre figurano
decisamente al 1° posto come i più caldi nell’ambito delle rispettive serie storiche, con anomalie di +1.44°C, +1.41°C e +1.15°C rispettivamente. Da segnalare inoltre l’eccezionalità di novembre che, a livello planetario, ha visto superare per la prima volta la soglia dei 2°C rispetto alla media
dell’epoca pre-industriale.