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Auto elettriche, l’Italia frena: -23 % delle immatricolazioni rispetto ad agosto 2021

Frena la vendita di auto elettriche in Italia nel mese di agosto 2022. Fanalino di coda dell’Europa, l’Italia ha fatto registrate meno immatricolazioni non solo rispetto agli altri Paesi, ma anche rispetto allo stesso mese del 2021. Lo rileva nell’analisi mensile delle immatricolazioni realizzata da Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica.

Auto elettriche: nei primi 7 mesi del 2022 crollano del 20% le immatricolazioni di auto BEV

Complessivamente rispetto all’agosto 2021 sono stati immatricolati il 29,7% in meno di veicoli completamente elettrici (BEV – Battery Electric Vehicle) e il 17,1% in meno di veicoli ibridi plug in (PHEV – Plug-in Hybrid Electric Vehicle). Complessivamente ad agosto 2022 le immatricolazioni delle auto con possibilità di ricarica (somma di BEV, elettriche pure, e PHEV, veicoli ibridi plug-in) sono diminuite del -23,39% rispetto ad agosto 2021.

Rispetto a tutte le auto immatricolate da inizio anno, le auto elettriche (BEV e PHEV) rappresentano l’8,7%, un aumento dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma con un crollo del 20% alle immatricolazioni BEV e del 5,4% delle auto PHEV.

Il maggior numero di immatricolazioni quest’anno è stato fatto nel Nord Italia (22.458 nel Nord-Ovest e 26.628 nel Nord-Est),. Seguono Centro Italia (19.248), Sud (4.774) e Isole (2.426). Le auto elettriche o ibride più gettonate sono la Fiat 500E (4.717), la Smart Fortwo (2.850), Dacia Spring (2.118), Tesla Model Y (1.780) e Renault Twingo (1.422).

Guardando alla situazione in Europa, l’Italia è l’unica che registra un calo nei primi 7 mesi dell’anno della quota di mercato dei veicoli BEV (-19,7%). Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e UK registrano un aumento, che va dal +13% della Germania (che conta ormai circa 200.000 BEV immatricolate da inizio anno) al +81% del Belgio, nonostante in tutti i Paesi il total market sia in calo. “Questo segnale rende i dati negativi dell’Italia ancor più preoccupanti”, sottolinea Motus-E nel comunicato.

Auto elettriche, le catene di approvvigionamento di batterie e minerali ruotano intorno alla Cina

Cosa significa? L’andamento europeo dimostra come, nonostante al delicata situazione geopolitica comune a tutti gli Stati europei, le politiche di supporto degli altri Paesi europei permettano di sostenere il mercato delle auto elettriche. E, ricorda l’analisi di Motus-E, non è colpa di una infrastruttura ancora inadeguata: “i numeri del confronto Europeo smentiscono questa lettura”. “L’Italia ha più punti di ricarica per veicolo circolante elettrico del Regno Unito, della Francia, della Germania e della Norvegia, ha un livello di potenza media degli stessi più alto della media Europea e di Germania, Francia, Svezia e Spagna. Anche in termini di punti di ricarica pubblici per 100.000 abitanti, quindi senza considerare la penetrazione di mercato dei veicoli elettrici, l’Italia è avanti rispetto alla Francia che conta nel 2022 una quota di mercato di auto BEV oltre il 12% (rispettivamente 49 e 44 punti di ricarica ogni 100.000 abitanti)”.

La mobilità è uno dei settori cruciali per ridurre le emissioni di gas serra, nonché di inquinanti atmosferici, e frenare il riscaldamento globale. Nell’UE, il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni europee di gas a effetto serra. La strategia climatica, intrapresa dagli altri Paesi europei è chiara, mentre “purtroppo, in Italia si discute ancora sulla inevitabilità della mobilità elettrica e sul suo contributo alla lotta al cambiamento climatico”.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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