Transizione ecologica, presentate al Governo le proposte di Confindustria e sindacati
Con il supporto del ministero della Transizione Ecologica, Confindustria Energia e le organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno presentato un pacchetto di proposte per centrare gli obiettivi climatici e ambientali previsti dall’Unione Europea, e in particolare dal Fit for 55 volto a raggiungere un -55 per cento delle emissioni entro il 2030.
Il Manifesto “Lavoro ed energia per una transizione sostenibile“, presentato Presidente del Consiglio Mario Draghi, comprende «proposte concrete, condivise e partecipate», spiega la nota congiunta diffusa dai firmatari: «lavoro ed energia insieme fanno da apripista a una transizione sostenibile che raggiunga tutti gli obiettivi del Fit for 55, senza perdere di vista gli aspetti sociali ed economici».
Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha descritto il manifesto come «un documento unico che costituisce un passo decisivo, visto che ci stiamo avvicinando al ‘Fit For 55’ e, come Italia, ci piacerebbe andare con una posizione unita che rappresenta tutti». «La transizione – ha proseguito Cingolani – è complessa tecnicamente, economicamente e socialmente. Abbiamo una finestra stretta, una decade, per impostare una traiettoria per portare questo Paese alla decarbonizzazione». In occasione della prossima ministeriale Energia e Ambiente il documento verrà presentato anche agli omologhi europei, fa sapere il Ministero.
Alla presentazione del Manifesto è intervenuto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo cui «La riconversione dei settori industriali tradizionali rappresenta un’occasione per l’Italia e per il suo tessuto imprenditoriale. Nella nostra storia abbiamo saputo cogliere le opportunità delle rivoluzioni industriali – ha sottolineato Draghi -, e sono sicuro che lo sapremo fare ancora».
Ecco le proposte avanzate dal Manifesto “Lavoro ed energia per una transizione sostenibile”:
1. Promuovere tutte le possibili soluzioni che, utilizzando strumenti e approcci dell’ecologia industriali dimostrano le rispettive potenzialità di decarbonizzazione, adottando una tassonomia inclusiva e tecnologicamente neutra, per favorire attraverso il ricorso a molteplici fonti e vettori rinnovabili e low carbon e l’utilizzo di asset già disponibili, garantendo la sicurezza, la flessibilità e la competitività del sistema energetico in linea con i tempi necessari per la riconversione tecnologica e industriale
2. Traguardare una transizione equa e giusta, garantendo strumenti e risorse di compensazione dei costi della transizione per consumatori e imprese e per contrastare la povertà energetica attraverso un costo sostenibile dell’energia e allineato con i Paesi europei, garantendo l’accessibilità economica e sociale a soluzioni compatibili con gli obiettivi climatici attraverso campagne specifiche per orientare i cittadini verso un consumo responsabile
3. Sostenere una transizione «labour oriented» per il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali in termini quantitativi e professionali con risorse e investimenti vincolati alla creazione di lavoro e occasioni di reimpiego
4. Valorizzare le Relazioni Industriali e Welfare con il ruolo della bilateralità, per individuare le soluzioni che meglio rispondono agli effetti e alle esigenze della transizione, potenziando le politiche passive di protezione del reddito e valorizzando le politiche attive del lavoro attraverso l’istituzione di un Fondo speciale pubblico per la transizione
5. Favorire un nuovo modello di cooperazione strutturata tra Scuola-UniversitàRicerca, Industria, Istituzioni e Sindacati per definire e implementare la strategia nazionale in ambito energetico e per favorire la condivisione del Know-how, la formazione e la creazione di Nuove Competenze
6. Garantire processi autorizzativi snelli ed efficaci e un adeguato sistema di governance che, abbinati a nuove forme di dialogo con cittadini e comunità locali, possano garantire certezza per gli investimenti della transizione e l’emersione di nuova occupazione green e circolare
7. Favorire la transizione verso l’economia circolare prevedendo la produzione di vettori energetici sostenibili attraverso iniziative di sinergia con il territorio locale e di simbiosi industriale e la valorizzazione dei processi di riuso e riciclo delle risorse
8. Sostenere investimenti in Ricerca e Sviluppo in ottica di rafforzamento e decarbonizzazione delle filiere italiane anche per anticipare le tendenze del mercato con il coinvolgimento delle Università e delle Imprese per la generazione di brevetti, creazione di startup ad alto contenuto innovativo e trasferimento tecnologico
9. Prevedere premialità alle tecnologie più virtuose anche attraverso la rimodulazione della fiscalità e politiche industriali adeguate, per favorirne l’implementazione e il rafforzamento delle filiere nazionali e della cooperazione internazionale, sviluppando la competitività e l’occupazione, anche esportando le nostre eccellenze tecnologiche
10. Efficientamento del partenariato pubblico-privato attraverso la condivisione delle strategie relative alla revisione della disciplina europea sugli Aiuti di Stato.