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Polizze obbligatorie per calamità naturali: cosa prevede la nuova legge

Il governo italiano ha introdotto nuove misure volte a proteggere il tessuto economico nazionale dagli effetti devastanti delle calamità naturali

Il governo italiano ha introdotto nuove misure volte a proteggere il tessuto economico nazionale dagli effetti devastanti delle calamità naturali, e queste novità riguardano in particolare il mondo assicurativo. Il piano, attualmente in discussione, prevede l’adozione di schemi assicurativi che offriranno un sostegno alle persone e alle imprese danneggiate da eventi catastrofali, con un occhio di riguardo alla gestione dei danni agli edifici.

Calamità naturali, le nuove misure introdotte dal Governo fanno discutere

Una delle questioni più dibattute riguarda l’eventuale obbligatorietà di sottoscrivere polizze assicurative contro eventi naturali come eventi meteorologici estremi, terremoti e alluvioni, un tema che ha suscitato reazioni contrastanti a livello politico e sociale, soprattutto dopo gli eventi tragici, dovuti al cambiamento climatico, che hanno colpito l’Emilia-Romagna.

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Mentre in un primo momento si era parlato di un’imposizione generalizzata, il governo ha optato per un approccio meno rigido, lasciando aperta la questione dell’obbligo assicurativo per i privati. Tuttavia, sono stati tracciati i principi fondamentali che i decreti legislativi dovranno seguire, definendo chi avrà diritto a un risarcimento, quali beni saranno coperti e quali rischi dovranno essere considerati.

Legge di Bilancio 2024: l’inserimento dell’obbligo di assicurazione per le imprese contro le calamità naturali

Parallelamente, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’obbligo di assicurazione per le imprese, che dovranno proteggere i propri beni da calamità naturali entro il 31 dicembre 2024. Questa misura, che mira a rafforzare la resilienza del sistema produttivo italiano, riguarderà in particolare i danni a terreni, fabbricati, impianti e attrezzature industriali. Gli imprenditori agricoli e i professionisti rimarranno esclusi da questo obbligo, ma per le imprese non conformi è prevista l’esclusione da eventuali agevolazioni pubbliche in caso di calamità.

L’introduzione dell’obbligo assicurativo si pone l’obiettivo di garantire una risposta più efficace e immediata ai danni subiti dalle aziende colpite. Infatti, il decreto prevede che le compagnie assicurative siano obbligate a liquidare una parte dei danni, pari al 30%, entro tempi rapidi, per favorire una pronta ripresa delle attività economiche. Questo meccanismo anticipatorio è pensato per accelerare i processi di riparazione e ricostruzione, un aspetto cruciale in un contesto di cambiamenti climatici che rendono questi eventi più frequenti e distruttivi.

In questo quadro normativo, viene dato grande rilievo alla gestione dei rischi da parte delle compagnie assicurative, che dovranno basare le loro polizze su modelli predittivi aggiornati, in grado di stimare l’evoluzione del rischio in funzione delle caratteristiche territoriali e della vulnerabilità dei beni assicurati. Inoltre, si introduce il ruolo di SACE, che sarà autorizzata a riassicurare fino al 50% dei rischi legati agli eventi catastrofici, contribuendo così a stabilizzare il mercato assicurativo e a garantire un’adeguata copertura per tutte le imprese.

Pene severe per chi non rispetta l’obbligo assicurativo

Le sanzioni previste per chi non rispetterà l’obbligo assicurativo sono severe, sia per le imprese che non sottoscriveranno una polizza, sia per le compagnie che non rispetteranno l’obbligo di offrire coperture. Le prime non avranno accesso a contributi pubblici in caso di danni, mentre le seconde potranno essere multate fino a 500.000 euro. Questo doppio binario di responsabilità mira a garantire una diffusione capillare delle polizze e a incentivare la collaborazione tra settore pubblico e privato nella gestione del rischio ambientale.

In conclusione, il sistema di assicurazione obbligatoria per calamità naturali si inserisce in un contesto più ampio di prevenzione e gestione dei rischi legati agli eventi climatici estremi. La normativa, pur presentando ancora margini di miglioramento, rappresenta un passo importante verso una maggiore sicurezza economica e una più efficace protezione del territorio.

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