Riciclo della carta: l’Italia al secondo posto in Europa. Superato obiettivo UE
Nel 2023 l'Italia ha confermato la sua posizione di eccellenza nel riciclo della carta
Nel 2023, l’Italia ha confermato la sua posizione di eccellenza nel riciclo della carta, raggiungendo un tasso record del 92,1%. Questo risultato pone il nostro Paese al secondo posto in Europa, dietro solo alla Germania, e rappresenta un passo significativo verso una gestione sempre più green delle nostre risorse. I dati emergono dal Rapporto Unirima 2024, che fotografa lo stato del settore della raccolta, selezione e riciclo della carta e del cartone.
Riciclo della carta: l’Italia supera di gran lunga l’obiettivo fissato dall’Unione Europea
Il traguardo del 92,1% supera di gran lunga l’obiettivo fissato dall’Unione Europea, che richiede agli Stati membri di raggiungere un tasso di riciclo dell’85% entro il 2030. Questo risultato eccellente è frutto di un sistema consolidato che vede il nostro Paese come protagonista vincente nel panorama europeo grazie ad un’efficiente rete di raccolta differenziata, alla qualità degli impianti di trattamento e alla collaborazione tra cittadini, istituzioni e aziende.
Nel 2023, la produzione nazionale di carta da macero ha raggiunto i 6,9 milioni di tonnellate, segnando un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Di questa quantità, una parte significativa, pari al 31%, è stata destinata all’esportazione, con un totale di 2,15 milioni di tonnellate vendute all’estero. Questo dato evidenzia l’importanza del mercato internazionale per il settore, che vede nell’export un’opportunità strategica per valorizzare i materiali riciclati. In particolare, le esportazioni di carta da macero hanno registrato un aumento del 45,5% rispetto al 2022, segno di una crescente domanda estera per la materia prima secondaria prodotta in Italia.
La carta da macero nel 2024 subisce una flessione: un trend che riflette le difficoltà del mercato globale
Tuttavia, il settore non è immune da nuove sfide: nel 2024 infatti, le quotazioni della carta da macero hanno subito una flessione, con un calo del 6,7% a settembre per la qualità 1.04, ossia il cartone. Questo trend riflette le difficoltà del mercato globale, influenzato da fattori come la crisi energetica, le tensioni geopolitiche e le fluttuazioni della domanda internazionale. Nonostante ciò, le previsioni per il comparto rimangono moderatamente positive fino al 2026, anche se permangono incertezze legate a barriere non tecnologiche,
come la complessità normativa e i costi logistici.
Un altro elemento chiave del successo italiano è rappresentato dall’economia circolare: la carta da macero non è solo un rifiuto da smaltire, ma una risorsa preziosa che può essere trasformata in nuova materia prima per la produzione di carta e cartone. Questo approccio consente di ridurre l’uso di risorse vergini, limitare le emissioni di CO2 e ridurre l’impatto ambientale complessivo dell’industria cartaria.
Il Rapporto Unirima sottolinea anche il ruolo di fondamentale importanza delle aziende italiane del settore, che si sono dimostrate resilienti di fronte alle continue sfide globali. L’industria cartaria italiana, infatti, è riuscita a mantenere standard elevati di qualità e sostenibilità, contribuendo in modo significativo agli obiettivi climatici europei.
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