Smog, aria irrespirabile al Nord: i dati
Una ricerca di Humanitas ed Istituto dei Tumori ha evidenziato il legame tra inquinamento e aumento dei rischi cardiovascolari soprattutto in inverno
Lo smog è in costante aumento in questi primi giorni dell’anno, soprattutto nelle grandi città della Val Padana, a causa delle condizioni meteorologiche che favoriscono l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati. Le concentrazioni di polveri sottili, in particolare il Pm10, sta superando la soglia di 50 µg/m³ a Milano, Cremona, Pavia, Torino, Alessandria. Valori elevati anche in Emilia Romagna e Veneto. Preoccupano anche i dati relativi ai livelli di Pm2.5 e di biossido di azoto uno dei gas più inquinanti e più pericolosi per la salute, prodotto principalmente dal settore dei trasporti, delle industrie e dai riscaldamenti). La situazione non migliorerà nei prossimi giorni, visto il perdurare delle condizioni meteo ideali per l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati.
Intanto una ricerca condotta da ricercatori italiani di Humanitas e dell’Istituto Nazionale dei Tumori ha evidenziato come il PM10 sia in grado di aumentare, soprattutto sui soggetti più deboli, i rischi cardiovascolari fino all’88%. Con lo smog,insomma, ci si ammala di più. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Environmental Research and Public Health – “ha dimostrato che il rischio di accesso al pronto soccorso per eventi cardiovascolari acuti è associato all’aumento del particolato atmosferico, Pm10, secondo un andamento stagionale, più dannoso nel periodo autunno-inverno, ma anche più pericoloso nelle giornate con alte temperature atmosferiche. Inoltre, per la prima volta al mondo, la ricerca ha osservato l’associazione tra aumento del Pm10 e patologie cardiovascolari durante i picchi di epidemie influenzali”.