Smog, Pm10 di nuovo oltre i limiti ma il vento potrebbe dare una mano
Livelli quasi doppi rispetto alla soglia limite. Aria inquinata anche a Codogno, in piena zona rossa per il Coronavirus
Lo smog continua a essere tra i protagonisti dell’inverno in Val Padana. I livelli di Pm10 sono di nuovo abbondantemente oltre la soglia limite di 50 µg/m³ in molte regioni del Nord, dal Piemonte alla Lombardia ma anche in Veneto ed Emilia Romagna. La Pianura Padana, insomma, rimane tra le zone più inquinate d’Europa e la situazione ha visto temporanei miglioramenti solo a causa di fattori meteorologici ossia in coincidenza del passaggio di perturbazioni o dell’attivazione di venti forti anche in pianura.
Nella giornata di ieri i valori hanno raggiunto punte di 75 µg/m³ nella centralina Arpa di Milano – Senato. Molto inquinata anche la zona rossa intorno a Codogno, alle prese con l’epidemia da Coronavirus, con punte di 82 µg/m³ registrate nella cittadina lombarda.
A Torino Lingotto ieri abbiamo raggiunto 72 µg/m³, mentre nelle centraline Arpa di Padova e Treviso si viaggia verso i 100 µg/m³, il doppio della soglia limite fissata per legge per la salvaguardia della salute umana. Pm10 oltre i limiti anche in Emilia Romagna: a Reggio Emilia ieri sono stati toccati 60 µg/m³: da inizio anno siamo già a 32 giorni di sforamento quando il limite annuale è 35.
Le cose potrebbero migliorare temporaneamente nelle prossime ore grazie al deciso rinforzo dei venti: le forti raffiche potrebbero rimescolare l’aria e i modelli delle Arpa regionali indicano un miglioramento della situazione già a partire da questa sera.