Stretta ai fumatori nella città di Milano: dal 2021 vietato fumare nei luoghi pubblici
La nuova tendenza è estendere il divieto di fumo all'aperto. Si vuole fermare anche l'inquinamento causato dai mozziconi di sigarette abbandonati per terra
Stretta ai fumatori nella città di Milano dove è stata autorizzata una delibera del regolamento per la qualità dell’aria che dal primo gennaio 2021 vieterà il fumo nei luoghi pubblici solitamente affollati. Il prossimo anno quindi non si potrà fumare nei parchi, nelle zone attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività per bambini, alle fermate dei mezzi pubblici (nel raggio di 10 metri), nelle strutture sportive, ad esempio sugli spalti, nelle aree cani e cimiteriali. “È un provvedimento che ha un duplice significato perché aiuta a ridurre il pm10, le particelle inquinanti che sono più nocive per i polmoni, ma fa anche un’operazione di prevenzione della salute. Pensiamo sia una spinta ulteriore che diamo per migliorare la salute e questo ha un significato maggiore adesso, con la pandemia in corso” queste le parole di Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune. L’ordinanza, con le sue rispettive sanzioni, si pone come obiettivo la lotta ai fumatori, la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento causato dai mozziconi di sigarette abbandonati per terra. La delibera è un piccolo tassello di un disegno più ampio che vede Milano libera dal fumo su tutta l’area pubblica entro il 2030. Da diversi anni la possibilità di fumare nei locali pubblici è stata proibita un po’ ovunque. Il 16 gennaio del 2003 il Parlamento italiano varava la legge antifumo (detta anche legge Sirchia) che bandiva il fumo nei locali chiusi . La legge Sirchia, entrata poi in vigore 2 anni dopo, il 10 gennaio 2005, introduceva il principio che nei locali pubblici dovevano essere i non fumatori ad essere tutelati e non il contrario, un principio sostenuto da numerosi studi scientifici che mostrano l’estrema pericolosità del fumo passivo.
Il nuovo trend però è estendere il divieto anche all’aperto e sono ormai diversi i Paesi che hanno intrapreso questa strada, partendo proprio dai luoghi più affollati come le fermate degli autobus e i parchi giochi. In Svezia ad esempio dal 1 luglio 2019 è vietato fumare alle fermate dell’autobus, nelle stazioni ferroviarie, nei parchi giochi e nelle terrazze di bar e ristoranti. Una stretta sul consumo di sigarette che, secondo i media del posto, dovrebbe portare a un divieto assoluto di fumo (se non in aree prestabilite) entro il 2025. Secondo l’Eurostat (l’Ufficio statistico dell’Unione europea che raccoglie ed elabora dati provenienti dagli Stati membri a fini statistici), la Svezia ha la percentuale più bassa di fumatori di sigaretta giornalieri per livello di consumo; la misura scattata fa parte dell’obiettivo del primo ministro Stefan Lofven di fare del suo Paese una nazione senza fumo. A Parigi nell’estate 2019, 52 parchi pubblici sono stati resi “smoke free”, con multe di 38 euro per i trasgressori. A New York già da anni, è vietato fumare in tutti i parchi pubblici. A Barcellona e in tutta la Catalogna, è in approvazione una legge che andrebbe a bandire il fumo in molti luoghi pubblici che si trovano all’aperto. Lasciando l’Europa, in Costa Rica, dopo anni di completa anarchia, il tabagismo è stato normato con una legge che vieta il fumo nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei bar, nei ristoranti, alle fermate degli autobus e alle fermate dei taxi. A Singapore è assolutamente vietato gettare rifiuti nei luoghi pubblici fuori dagli appositi cestini e questo vale anche per i mozziconi e la cenere delle sigarette; è quindi negato fumare in tutti i luoghi pubblici, sia all’aperto che al chiuso, a meno che non si tratti di apposite aree segnalate e provviste di posaceneri. Le multe in questa città per chi viene sorpreso a fumare camminando sono molto salate.