Aumenta la superficie dei boschi italiani e la capacità di assorbire CO2: i dati
A renderlo noto è il terzo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio
Aumenta la superficie dei boschi in Italia e quindi anche la capacità di assorbire anidride carbonica. A renderlo noto è Il terzo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio – i cui risultati fanno convenzionalmente riferimento all’anno 2015 -, che ha stimato quasi 587mila ettari di nuovi boschi in 10 anni. Questo consente di assorbire 290 milioni di tonnellate di CO2 in più.
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Boschi, oltre 11 milioni di ettari di superficie forestale complessiva pari al 36.7% del territorio nazionale italiano
Il terzo inventario forestale nazionale ha stimato in oltre 11 milioni di ettari la superficie forestale complessiva, pari al 36.7% del territorio nazionale italiano. La superficie forestale, che in Italia viene spesso associata al paesaggio montano e collinare, si espande in realtà su un’ampia distribuzione altitudinale. A livello nazionale, la classe 0-500 m sul livello del mare (slm) ospita il 37.7% della Superficie forestale totale, seguita dalla classe 500-1000 m con il 35.7%. Le altre tre classi di quota (1000-1500, 1500-2000 e oltre 2000 m slm) ne comprendono rispettivamente 17.7%, 7.6% e 1.4%.
Il volume complessivo per tutti gli alberi dei boschi italiani supera 1.5 miliardi di metri cubi: ecco quali sono le regioni che contribuiscono in maniera più significativa
Il volume complessivo stimato per tutti gli alberi dei boschi italiani supera 1.5 miliardi di metri cubi, con un valore medio per ettaro pari a 165.4 metri cubi. Le regioni che maggiormente contribuiscono al volume complessivo dei boschi italiani sono la Toscana, il Piemonte e la Lombardia, rispettivamente con il 10.4%, il 9.8% e l’8.7% del totale. I valori minimi regionali sono stati registrati per la Puglia, la Valle d’Aosta e il Molise, con contributi variabili tra l’1.0% e l’1.3% del totale.
Foreste, un serbatoio naturale di carbonio che contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici: i dati
Com’è noto, le foreste svolgono un importantissimo ruolo a livello mondiale nella mitigazione dei cambiamenti climatici che si esplica anche attraverso il loro ruolo nel ciclo globale del carbonio. Attraverso la fotosintesi, le foreste rimuovono anidride carbonica dall’atmosfera e accumulano carbonio organico nella misura di circa una tonnellata di CO2 ogni metro cubo di legno. Le foreste rappresentano quindi un serbatoio naturale di carbonio capace di influenzare il clima in maniera significativa.
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L’inventario ha stimato il contenuto di carbonio organico in quattro dei cinque serbatoi forestali di carbonio: il suolo, la lettiera, la fitomassa epigea e il legno morto, concentrandosi in particolare sulla quantità di CO2 presente nelle ultime due componenti elencate. La quantità di carbonio organico nella parte epigea supera i 539 milioni di tonnellate mentre il legno morto ne contiene quasi 30 milioni di tonnellate. Nel complesso, la massa legnosa epigea viva e morta contiene poco più di 569 milioni di tonnellate, con un contributo variabile delle diverse regioni in termini di stoccaggio del carbonio organico.
I fattori di disturbo delle aree forestali: parassiti e malattie al primo posto con il 33,8%
Le foreste in Italia sono soggette a fattori di disturbo di varia natura e intensità. In presenza di fattori di disturbo particolarmente intensi, come quelli che si verificano sempre più spesso per effetto dei cambiamenti climatici, le conseguenze possono essere devastanti e portare a notevoli perdite di valore economico mettendo in pericolo la sopravvivenza di particolari ecosistemi forestali. L’inventario ha stimato le principali cause di danno in parassiti e malattie causate da insetti, funghi, batteri, micoplasmi e virus (33,8% della superficie del bosco con danni su almeno il 30% della copertura), eventi climatici estremi quali tempeste di vento, alluvioni, nevicate molto abbondanti (26.5%), e incendi del soprassuolo e del sottobosco (rispettivamente 20.7% e 1.9%).
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La superficie dei boschi in Italia è progressivamente aumentata dal 1985 al 2015
Secondo i risultati dei tre inventari forestali nazionali realizzati in Italia, la superficie forestale complessiva è andata progressivamente aumentando dal 1985 al 2015. L’aumento ha riguardato sia la superficie che il volume legnoso e la biomassa dei boschi italiani. Il volume totale è aumentato del 18.4% e la biomassa del 19.4%. I rispettivi valori unitari stimati sono passati da 144.9 metri cubi a 165.4 metri cubi ad ettaro per il volume legnoso del bosco e da 99.8 tonnellate a 114.9 tonnellate ad ettaro per la biomassa arborea epigea del Bosco.