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La ripartenza si sente: sovrastati i segnali elettromagnetici naturali che erano emersi durante il lockdown

Durante il lockdown era stato possibile registrare chiaramente le risonanze di Schumann, subito oscurate dai rumori di origine antropica dopo la ripartenza delle attività. Ecco di cosa si tratta

Con l’inizio della ripartenza l’Italia riaccende i motori: l’effetto si è subito fatto sentire dopo che nella lunga fase del lockdown la voce della natura era tornata a emergere nelle registrazioni dei campi elettromagnetici.

Come era stato riportato dall’Ingv, infatti, la minore attività dell’uomo aveva ridotto in modo drastico i disturbi antropici che condizionavano le registrazioni. Grazie a questa eccezionale «pulizia», hanno spiegato gli scienziati, era stato possibile osservare l’emergere dei segnali elettromagnetici naturali, legati principalmente all’interazione tra il Sole e la Ionosfera.

Con la ripartenza delle attività l’uomo è tornato a utilizzare apparati e motori elettrici, di varie dimensioni, i cui campi elettromagnetici si propagano per chilometri. Il cambiamento è stato già registrato in modo chiaro dai sensori dell’ERO (Etna Radio Observatory), che si trovano a Nicolisi, sul versante meridionale dell’Etna.

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Mappa delle stazioni dell’Etna Radio Observatory. Crediti: INGV Ambiente

Dopo il “silenzio elettromagnetico” a cui siamo stati costretti dall’emergenza Coronavirus, gli scienziati hanno confrontato il segnale registrato prima, durante e dopo il lockdown. La differenza è evidente nello spettrogramma pubblicato dall’Ingv, relativo all’attività magnetica a bassissima frequenza che è stata registrata tra le 19 e la mezzanotte di tre diverse giornate di sabato:

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Crediti: INGV Ambiente

Il primo spettrogramma in alto è relativo al 21 febbraio, prima del lockdown; il secondo risale al 21 marzo, nel pieno della quarantena, e il terzo in basso è invece relativo al 23 maggio, dopo la ripartenza delle attività. Lo spettrogramma centrale è evidentemente diverso dagli altri due e mostra in modo chiaro le risonanze di Schumann, ovvero le bande orizzontali evidenziate nell’immagine. Si tratta, spiegano gli scienziati, di risonanze elettromagnetiche globali che rappresentano il fondo di rumore naturale della parte dello spettro elettromagnetico compreso tra 5 e 60 Hz. «Si formano nella cavità tra la superficie terrestre e la ionosfera, che quindi agisce come una cassa armonica, e sono generate ed eccitate dalle centinaia di scariche di fulmini che ogni secondo avvengono su tutto il pianeta».

Nel primo spettrogramma e nel terzo, le risonanze di Schumann risultano per la maggior parte oscurate da altri rumori di origine antropica. Osservando come la quarantena non abbia influito sull’utilizzo di elettrodomestici ma solo su quello delle macchine industriali, l’Ingv ha evidenziato che la variazione registrata dopo la ripartenza delle attività dimostra che «non tutte le utenze generano necessariamente disturbi significativi».

Valeria Capettini

Iscritta all'ordine dei Giornalisti, faccio parte della squadra di Meteo Expert dal 2016: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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