Dal caldo anomalo all’affondo artico, è allarme gelo per le coltivazioni
Dopo una lunga fase segnata da temperature eccezionalmente elevate per la stagione – con il termometro che nel periodo di Capodanno ha fatto registrare anche nuovi record di caldo – in Italia sta aumentando il freddo e andiamo incontro anche al ritorno della neve.
L’irruzione di aria artica e un’intensa perturbazione in avvicinamento dalla Groenlandia colpiranno diverse regioni con una forte ondata di maltempo invernale, segnata dal crollo delle temperature e dall’arrivo della neve fino a quote basse.
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Neve e gelo, coltivazioni a rischio: l’allarme della Coldiretti
Dopo il caldo anomalo dei giorni scorsi le temperature sono tornate a scendere, riportandosi su valori dal sapore decisamente più invernale e con gelate mattutine che hanno nuovamente raggiunto anche le pianure. Uno sbalzo estremamente pericoloso per le coltivazioni: «il forte e repentino abbassamento della temperatura accompagnato da gelate mattutine mette a rischio verdure e ortaggi coltivati in pieno campo», avverte la Coldiretti, che lancia l’allarme «per l’ondata di maltempo con l’irruzione di aria artica che colpisce le produzioni più sensibili».
«L’arrivo del grande freddo anche in pianura colpisce le coltivazioni invernali in campo – sottolinea la Coldiretti – come cavoli, verze, cicorie, e broccoli. Questi ultimi reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni. A preoccupare – continua la Coldiretti – è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata dei prezzi dei beni energetici».
L’associazione ha sottolineato in una nota il ruolo della crisi climatica: eventi atmosferici eccezionali sono ormai diventati «la norma anche in Italia – si legge – tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi meteo violenti con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo».
Il 2022 si apre con una situazione preoccupante per l’agricoltura italiana, dunque, dopo un 2021 che a causa delle anomalie è stato segnato da un crollo dei raccolti. Impressionanti i dati resi noti dalla Coldiretti, come la perdita del 25 per cento del riso, del 10 per cento del grano, del 15 per cento della frutta e del 9 per cento del vino. Colpito anche il miele, con l’addio a un vasetto Made in Italy su quattro. Il risultato è stato un conto dei danni nelle campagne stimato dalla Coldiretti in oltre 2 miliardi secondo la Coldiretti.
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