Olimpiadi Milano-Cortina, preoccupa l’impatto ambientale
Otto associazioni sottolineano l'urgenza di una procedura di Valutazione Ambientale Strategica su tutte le opere previste, ed esprimono preoccupazione sulla scelta del Governo di nominare un commissario straordinario: si rischia di provare a recuperare il ritardo dei lavori a discapito della protezione ambientale
Otto associazioni hanno espresso «forte preoccupazione per il grave impatto ambientale che rischia di essere provocato dalle opere previste per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026». Sono Club Alpino Italiano, Federazione Nazionale Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli, Mountain Wilderness Italia, Touring Club Italiano e WWF.
Un anno fa le associazioni avevano scritto al Governo chiedendo «coerenza, trasparenza nelle informazioni sulle opere e un fattivo coinvolgimento delle associazioni di protezione ambientale che, almeno fino a oggi, non hanno avuto accesso ai progetti». Non hanno avuto risposta e, in una nota, hanno recentemente chiesto di averla entro fine mese.
La preoccupazione per l’impatto ambientale delle Olimpiadi Milano-Cortina, fanno sapere, è aggravata sia dall’assenza di informazioni sulle modalità di progettazione e di realizzazione che dovrebbero essere rilasciate con urgenza dai Ministeri competenti (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e Ministero della Transizione Ecologica) sia «dalle procedure in corso che tendono nei fatti a eliminare la Valutazione Ambientale Strategica per recuperare il dichiarato grave ritardo sulla tabella di marcia delle opere».
Il 15 febbraio scorso le associazioni hanno avuto un incontro con il Vice Ministro Alessandro Morelli, nel corso del quale era anche presente, ma non è intervenuto, l’Amministratore delegato della “Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026”, Luigi Valerio Sant’Andrea. In tale occasione, riferiscono, il Vice Ministro si è limitato a sottolineare la complessità della situazione e la conseguente necessità di affrontarla insieme, aggiungendo che ne avrebbe parlato con il Ministero della transizione ecologica.
Tuttavia in seguito il comportamento del Ministero è andato nella direzione opposta, accusano le associazioni in una nota congiunta, e riferiscono di non essere state considerate come interlocutori: «il 23 febbraio il Presidente del Consiglio – su proposta del Ministro delle infrastrutture, sentito il Ministro dell’economia e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari (così almeno stabilisce l’art. 4 del decreto legge 32/2019) – ha nominato Amministratore delegato Valerio Sant’Andrea come Commissario straordinario per ben otto importanti interventi» riguardanti le Olimpiadi Milano-Cortina.
Di conseguenze le associazioni hanno denunciato «il fatto che non sia stata avviata una VAS (Valutazione Ambientale Strategica, ndr) nazionale e che manchi un percorso pubblico sulla questione Olimpiadi».
«La percezione è che, ad oggi, si punti al commissariamento straordinario degli interventi per recuperare l’evidente ritardo sulla tabella di marcia dei lavori, tutto ciò a scapito degli impatti ambientali che le opere in corso e in progetto avranno sui territori».
Per questi motivi, le Associazioni ribadiscono la necessità:
1. che siano redatti dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, di concerto con il Sottosegretariato allo Sport presso la Presidenza del Consiglio, un Piano unitario e il relativo Rapporto Ambientale riguardanti le opere e gli interventi essenziali, connessi e complementari alla realizzazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 – anche di competenza delle Regioni e delle Province Autonome – da sottoporre a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nazionale e relativa contestuale Valutazione di Incidenza (VINCA) di competenza del Ministero per la Transizione Ecologica, ai sensi delle Direttive 2001/42/CE e 92/43/CE, del D.lgs. n. 152/2006 e del DPR n. 357/1997;
2. che la VAS nazionale non venga limitata alla realizzazione delle opere (impianti, attrezzature sportive, trasporti, ecc.), ma estesa all’incidenza delle variazioni di uso del suolo e alle dinamiche del carico insediativo, sia temporaneo (per i Giochi) sia permanente, anche e soprattutto in relazione alla disponibilità e al consumo di risorse, ricordando che la maggior parte degli eventi si svolgerà all’interno del perimetro tutelato dalla Convenzione delle Alpi di cui alle leggi 403/1999, 50/2012 e 196/2012 e che una parte si svolgerà anche all’interno del territorio Dolomiti UNESCO che è “Patrimonio dell’Umanità”;
3. che venga data risposta alle richieste e alle osservazioni qui formulate entro la fine di questo mese di aprile.