Siccità in Italia, all’appello manca più acqua di quella di tutto il Lago di Como
Da inizio anno è arrivata poco più della metà delle piogge tipiche. Cresce la preoccupazione per l'approvvigionamento di acqua dei prossimi mesi
Mentre l’analisi approfondita dei dati registrati nel mese di aprile è ancora in corso, un primo esame relativo alle precipitazioni che hanno raggiunto l’Italia nelle ultime settimane conferma quanto sia grave la siccità.
Il quarto mese del 2022, infatti, è stato anche il quarto mese consecutivo segnato da un grave deficit pluviometrico sull’Italia, con il Nord e le Isole maggiori che avevano vissuto un periodo segnato dalla siccità già dal dicembre 2021.
A livello nazionale, nel mese di aprile si è registrata un’anomalia di -43% delle precipitazioni, il settimo valore più basso dalla fine degli anni Cinquanta. Significa che sono arrivati più di 8 miliardi di metri cubi d’acqua in meno rispetto alla media del trentennio 1981-2010.
Ancora una volta l’anomalia più ampia è quella del Nord-Ovest, con -64 per cento di precipitazioni. Seguono la Sicilia (-48%), le regioni centrali (-46%), il Sud (-40%) e la Sardegna (-26%); chiude questa classifica il Nord-Est con (-16%) che ha beneficiato anche ad accumuli superiori alla media in diverse aree, soprattutto in Emilia Romagna. Tutto ciò, nonostante il transito di 9 perturbazioni che, se da un lato hanno riportato qualche evento piovoso rilevante al Nord-Ovest – che rimane ancora la zona più problematica -, dall’altro lato non sono riuscite a influire minimamente sulla tendenza siccitosa degli ultimi mesi.
Finora la primavera è stata segnata dalla siccità per l’Italia
Il dato stagionale relativo alla primavera è ancora parziale, ma al momento ricalca esattamente quello del mese di aprile, ossia -43% anche sull’intero bimestre marzo-aprile. In attesa di come si comporterà maggio, al momento si tratta di uno dei più bassi valori primaverili dalla fine degli anni ’50, sui livelli del 2017, 2003 e 1997.
Da inizio anno mancano all’appello 28 miliardi di metri cubi d’acqua: è più del volume del Lago di Como
Anche da inizio anno lo scarto rispetto alle precipitazioni normali risulta alto, paragonabile a quello di aprile: più precisamente all’appello è mancato il 46% delle precipitazioni, che indica la mancanza di quasi metà del quantitativo medio.
Finora sono arrivati circa 28 miliardi di metri cubi di acqua in meno (più del volume del Lago di Como), con tutte le problematiche legate all’approvvigionamento idrico nei prossimi mesi.
Come già accennato, la situazione resta particolarmente critica sulle regioni nord-occidentali dove la carenza di pioggia da gennaio ha raggiunto un livello decisamente preoccupante con uno scarto di -70%, ossia più di due terzi di acqua in meno rispetto alla media.
Anomalie un po’ meno estreme, ma pur sempre di notevole entità, riguardano il resto d’Italia: si va da circa un terzo delle piogge in meno da inizio anno al Nord-Est e al Sud, a circa la metà delle precipitazioni mancanti sulle Isole maggiori, passando per un -42% al Centro.
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