Per un’Italia più verde, innovativa e inclusiva Legambiente ha presentato il suo Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Italia. Contiene 23 priorità di intervento, 63 progetti territoriali da finanziare e 5 riforme trasversali necessarie per accelerare la transizione ecologica e rendere il paese più moderno e sostenibile.
I progetti includono lo sviluppo di fotovoltaico, eolico, biometano e idrogeno verde, l’alta velocità nel centro sud e potenziamento delle reti ferroviarie regionali, elettrificazione della mobilità urbana e dei porti, decarbonizzazione delle acciaierie, bonifiche dei siti inquinati, banda ultralarga, ciclovie e turismo di prossimità. No all’idrogeno da fonti fossili, all’impianto di cattura e stoccaggio CO2 a Ravenna, al Ponte sullo stretto di Messina. Il documento completo è disponibile QUI.
Legambiente ha promosso ed organizzato l’evento La nostra Italia per parlare proprio di queste proposte per un’Italia più verde, innovativa, inclusiva. Tra gli ospiti, è intervenuto anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, pronunciandosi sull’importanza degli investimenti nella Transizione energetica e sull’importanza della cooperazione internazionale e della solidarietà.
In merito agli investimenti, Di Maio ha riassunto le volontà e le linee che ha intenzione di intraprendere il Governo: “Punteremo su efficienza energetica, economia circolare, riciclo dei materiali e soluzioni energetiche in cui alcune tipologie di rifiuti possono essere trasformate in carburanti. Impiego diffuso delle rinnovabili e dell’idrogeno verde, smart cities […] Per facilitare la realizzazione di tutto questo e molto altro, lavoreremo anche sulla semplificazione amministrativa e sul prolungamento di misure fondamentali come il superbonus 110% e su altre norme decisive come l‘istituzione delle comunità energetiche“.
Il Ministro degli esteri ha ricordato gli importanti appuntamenti internazionali di quest’anno, il G20 e la COP26, ponendo l’attenzione su due fattori particolari, la diplomazia e i giovani “Diplomazia e giovani. Sono le due caratteristiche fondamentali dell’ambiente: la prima richiede solidarietà tra nazioni e la seconda richiede solidarietà tra le generazioni.”
All’evento è intervenuto anche il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che ha chiarito lo stato dei lavori sul PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, considerato datato rispetto agli obiettivi europei: “Sul PNIEC c’è stata ieri mattina la prima riunione operativa che ha coinvolto tutti gli interessati […] per fare il punto, un punto molto operativo. […] Molto trasparentemente scriveremo nel nostro Recovery Plan che stiamo aggiornando in tempo reale il PNIEC per arrivare in tempi molto rapidi al documento aggiornato”.
?LIVE – #LaNostraItalia #PNRR @StefanoCiafani “L’Italia non può perdere la sfida della #crisiclimatica, il PNIEC va rivisto, è datato rispetto agli obiettivi europei. Poi semplificare gli iter autorizzativi e delle contestazioni territoriali.”
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— Legambiente Onlus (@Legambiente) March 30, 2021
Al Ministro Cingolani è stato chiesto anche di affrontare il tema della semplificazione gli iter autorizzativi e delle contestazioni territoriali: “Qui non voglio insistere perché forse sono stato eccessivo nel puntare il dito sul problema dei permessi, ma mi baso sui dati che un po’ mi preoccupano: negli ultimi anni, statisticamente, siamo riusciti ad installare il 10% di quello che era programmato. Dei colleghi ministri mi hanno detto che devo un po’ abituarti al fatto che dal momento in cui si programma una cosa e il momento in cui poi viene fatta passano molti anni. Indipendentemente dal fatto che siamo tutti d’accordo sul fatto che questo sia patologico, nel caso del Recovery Plan questa cosa oltre che patologica è suicida. La peggior sconfitta potrebbe essere proprio quella di dover tornare dicendo: scusate non siamo stati in grado di investire quanto abbiamo concordato sulla base di un progetto che – secondo me – sta venendo bene, interessante e completo.”
?LIVE – #LaNostraItalia #PNRR
Roberto Cingolani @MiTE_IT “Le semplificazioni sono fondamentali, vanno fatte in maniera duratura, oltre le necessità del PNRR. Gli iter autorizzativi rischiano di scoraggiare imprenditori che vogliono investire.”
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“Dobbiamo mettere le mani pesantemente sui metodi e le procedure, spero sia l’occasione per rimetterle in maniera duratura e non continuare ad operare solo sull’emergenza e sulla situazione contingente”.
Oltre ai due Ministri, sul fronte istituzionale sono intervenuti: il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, il ministro per il Sud Maria Rosaria Carfagna, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Amendola, il Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, Elly Schlein vicepresidente Regione Emilia-Romagna, Claudia Fiaschi portavoce Forum Terzo Settore, Maurizio Landini segretario generale Cgil.
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