Violenti temporali al Nord causano danni ingenti: la dinamica del 4 luglio
Un sistema convettivo a mesoscala ha causato ingenti danni, scatenando raffiche oltre i 100 km/h

Nel pomeriggio di lunedì 4 luglio il calo dei geopotenziali ha creato condizioni favorevoli per la formazione di temporali molto intensi su gran parte del Nord Italia. La risalita di aria calda sub-tropicale ha contribuito all’elevata energia a disposizione per i fenomeni temporaleschi.
A partire dalle 16 un impulso instabile dal Sud-Est della Francia valica le Alpi ed entra in territorio italiano sul Cuneese, facendo da innesco per il passaggio severo sulle pianure.
Da qui inizia ad avanzare verso Est colpendo il basso Piemonte, il Ponente ligure e il Genovese, per poi salire anche al di sopra della linea del Po tra Lombardia ed Emilia-Romagna. I temporali, sospinti dai forti venti in uscita dalle celle attraversano in poco tempo tutta la pianura Padana, arrivando entro le 21 fino alle porte dell’Adriatico tra Ferrarese e Rodigino.

Durante questa folle corsa i fenomeni principalmente registrati sono stati i fortissimi venti lineari di downburst, con danni ingenti su un’area estremamente vasta, come alberi abbattuti, case lesionate e numerosi blackout. Le correnti in uscita dai temporali hanno inoltre sollevato molta polvere grazie alla tremenda siccità che interessa il settentrione ormai da mesi.
Violenti temporali al Nord: cos’è successo?
Nella frazione Montaldo di Spigno Monferrato (AL) la chiesa parrocchiale ha subito l’asportazione completa della parte di tetto esposta alle raffiche, che fortunatamente non ha danneggiato l’interno.

A Piacenza era in corso la fiera di Sant’Antonino; quando il temporale si è abbattuto sulla città le violente raffiche hanno divelto gli stand commerciali ferendo alcune persone. Purtroppo sempre nel Piacentino, nel paese di Besenzone, si è registrata anche una vittima. Si tratta di un uomo colpito dal crollo di un muro che lo ha travolto.
Tra i valori di velocità del vento misurati dalle stazioni meteorologiche, i principali sono stati:
- 131 km/h a Ronco Scrivia (GE)
- 114 km/h a Treiso (CN)
- 113 km/h a Soragna (PR)
- 110 km/h a Buttapietra (VR)
- 105 km/h a Cremona

Il responsabile di tutti questi danni è stato un sistema convettivo a mesoscala (o MCS). Si tratta di un particolare tipo di temporale che ha un’estensione territoriale molto ampia ed è composto dall’unione di più multicelle (la multicella è un temporale organizzato in cui più celle convettive coesistono in diversi stadi di sviluppo).
I sistemi a mesoscala si formano in condizioni di forte instabilità diffusa ma con correnti, sia in quota che al suolo, piuttosto blande.

Il loro veloce spostamento è dovuto soprattutto ai forti venti in uscita dalle celle, che permettono una continua rigenerazione di nuovi nuclei davanti al fronte di avanzamento. Proprio questa continua formazione di nuovi nuclei permette agli MCS di avere una durata anche di parecchie ore.
Forti venti, abbondanti precipitazioni, intensa attività elettrica e a volte grandine di grosse dimensioni sono caratteristiche tipiche di questi grossi ammassi temporaleschi.