Giallo sul lago di Como
Intrigo meteorologico internazionale in un tranquillo sabato autunnale anticiclonico
L’autunno è decisamente una stagione colorata, anche più dell’estate. In una luminosa giornata autunnale i raggi radenti del sole attraversano il fogliame variopinto degli alberi e ci avvolgono in una luce calda e rassicurante. Le tonalità del giallo, specialmente all’inizio di questa stagione, sono certamente dominanti. Ma giallo indica anche un genere letterario: racconti polizieschi, dove si indagano delitti misteriosi e alla fine si scoprono sempre gli assassini.
Un giallo non è un giallo senza un mistero. In questo breve racconto fotografico all’insegna del giallo, il mistero è costituito dagli strati nebbiosi che sono comparsi sabato mattina sul primo bacino del lago di Como nei pressi del paese di Cernobbio: il delitto, come da copione, è stato compiuto con il favore delle tenebre e si lascia scoprire alle prime luci dell’alba. Il meteorologo – pardon – il detective, si insospettisce subito e si domanda: come avranno fatto a formarsi questi strati sopra alla superficie del lago? E’ vero che in quota sta affluendo aria calda che favorisce il fenomeno dell’inversione termica, ma sopra al lago l’aria è tiepida, non fa abbastanza freddo per provocare la condensazione. Urge indagare!
Il mistero sarà presto risolto, basterà spostarsi un poco a nord, dopo avere attraversato brevemente il banco di nebbia, e, soprattutto, alzarsi di qualche decina di metri sui monti vicini.
Ah ecco! – pensa tra sé il meteorologo, non senza una certa soddisfazione – non si tratta di nebbia di lago! E’ nebbia di importazione, forse perfino di contrabbando.
A ben guardare, infatti, quegli strati si sono formati sulla conca di Chiasso, nella vicina Svizzera italiana, e sono poi scivolati (l’aria fredda è più pesante di quella calda) come un ruscello verso il lago di Como. E non a caso hanno seguito proprio lo stesso percorso di un corso d’acqua, in questa situazione la valle del fiume Breggia.
Dall’alto la visione è molto didattica: il “fiume di nebbia”, costituito da aria fredda e più densa si comporta proprio come un fluido e scorre visibilmente verso il basso (la freccia aggiunta alla foto aiuta a immaginarne il movimento) sotto l’azione della forza di gravità. Acquistando velocità inoltre la sezione del flusso si restringe ed è per questo che lo strato si assottiglia avvicinandosi al lago, analogamente a quanto succede all’acqua che esce dai nostri rubinetti.
Un’ora più tardi, a mistero risolto, e qualche centinaio di metri più in alto il sole inizia a diradare l’insolita nebbia lacustre e a dar vita ad altri meravigliosi spettacoli, meno misteriosi, ma sempre all’insegna … del giallo.
Sabato 31 ottobre un poderoso anticiclone si è spinto sopra il Nord Italia convogliandovi aria asciutta e molto mite. Il radiosondaggio di Milano Linate delle ore 13 ha registrato una temperatura di ben 14.6°C alla quota di 850 hPa (corrispondente a 1566 m), un valore tipicamente estivo.
1000 m più in basso, la scia di un motoscafo sulle acque del lago: la visibilità è buona anche a basse quote, ma, a causa dell’inversione termica, si è formata della foschia.
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