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Giallo sul lago di Como

Intrigo meteorologico internazionale in un tranquillo sabato autunnale anticiclonico

L’autunno è decisamente una stagione colorata, anche più dell’estate. In una luminosa giornata autunnale i raggi radenti del sole attraversano il fogliame variopinto degli alberi e ci avvolgono in una luce calda e rassicurante. Le tonalità del giallo, specialmente all’inizio di questa stagione, sono certamente dominanti. Ma giallo indica anche un genere letterario: racconti polizieschi, dove si indagano delitti misteriosi e alla fine si scoprono sempre gli assassini.

Strati sul primo bacino del lago di Como. Foto di Lorenzo Danieli

Un giallo non è un giallo senza un mistero. In questo breve racconto fotografico all’insegna del giallo, il mistero è costituito dagli strati nebbiosi che sono comparsi sabato mattina sul primo bacino del lago di Como nei pressi del paese di Cernobbio: il delitto, come da copione, è stato compiuto con il favore delle tenebre e si lascia scoprire alle prime luci dell’alba. Il meteorologo – pardon –  il detective, si insospettisce subito e si domanda: come avranno fatto a formarsi questi strati sopra alla superficie del lago? E’ vero che in quota sta affluendo aria calda che favorisce il fenomeno dell’inversione termica, ma sopra al lago l’aria è tiepida, non fa abbastanza freddo per provocare la condensazione. Urge indagare!

Foto di Lorenzo Danieli

Il mistero sarà presto risolto, basterà spostarsi un poco a nord, dopo avere attraversato brevemente il banco di nebbia, e, soprattutto, alzarsi di qualche decina di metri sui monti vicini.

Ah ecco!  – pensa tra sé il meteorologo, non senza una certa soddisfazione –  non si tratta di nebbia di lago! E’ nebbia di importazione, forse perfino di contrabbando.

A ben guardare, infatti, quegli strati si sono formati sulla conca di Chiasso, nella vicina Svizzera italiana, e sono poi scivolati (l’aria fredda è più pesante di quella calda) come un ruscello verso il lago di Como. E non a caso hanno seguito proprio lo stesso percorso di un corso d’acqua, in questa situazione la valle del fiume Breggia.

Dall’alto la visione è  molto didattica: il “fiume di nebbia”, costituito da aria fredda e più densa si comporta proprio come un fluido e scorre visibilmente verso il basso (la freccia aggiunta alla foto aiuta a immaginarne il movimento) sotto l’azione della forza di gravità. Acquistando velocità inoltre la sezione del flusso si restringe ed è per questo che lo strato si assottiglia avvicinandosi al lago, analogamente a quanto succede all’acqua che esce dai nostri rubinetti.

Foto Lorenzo Danieli

Un’ora più tardi, a mistero risolto, e qualche centinaio di metri più in alto il sole inizia a diradare l’insolita nebbia lacustre e a dar vita ad altri meravigliosi spettacoli, meno misteriosi, ma sempre all’insegna … del giallo.

Faggi in veste autunnale – Foto Lorenzo Danieli
Betulle in veste autunnale. Sullo sfondo il monte Generoso, in lontananza le Alpi Vallesane. – Foto Lorenzo Danieli

Sabato 31 ottobre un poderoso anticiclone si è spinto sopra il Nord Italia convogliandovi aria asciutta e molto mite. Il radiosondaggio di Milano Linate delle ore 13 ha registrato una temperatura di ben 14.6°C alla quota di 850 hPa (corrispondente a 1566 m),  un valore tipicamente estivo.

Foto Lorenzo Danieli

1000 m più in basso, la scia di un motoscafo sulle acque del lago: la visibilità è buona anche a basse quote, ma, a causa dell’inversione termica, si è formata della foschia.

 

 

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Lorenzo Danieli

Sono nato a Como nel 1971 e ancora oggi risiedo nei pressi del capoluogo lariano. Dopo la maturità scientifica ho studiato fisica all’Università degli Studi di Milano, dove mi sono laureato con una tesi di fisica dell’atmosfera. La passione per la meteorologia è nata quando ero un ragazzino e si è trasformata successivamente nella mia professione. Con il tempo sono andati crescendo in me l’interesse per la natura e per tutte le tematiche legate all’ambiente, fra le quali le cause e le conseguenze del cambiamento climatico.

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