Polvere di sabbia dal deserto del Sahara sull’Italia, cielo e neve arancioni
Sull’Italia è arrivata una ingente quantità di polvere del deserto del Sahara (pulviscolo di sabbia), spinta sul Mediterraneo da forti venti di Scirocco: i cieli sono diventati arancioni dalla Sicilia alla Valle d’Aosta e dove ha piovuto o nevicato, il pulviscolo è precipitato al suolo, gettando un velo arancione anche sulla candida neve delle Alpi.
Polvere di sabbia del deserto sull’Italia: la situazione
Il finissimo pulviscolo sahariano ha raggiunto concentrazioni in prossimità del suolo di 400 μg/m3. I sensori del pulviscolo atmosferico PM10 hanno rilevato infatti concentrazioni elevate persino in città che normalmente non presentano alti tassi di inquinamento e smog, come quella di Bormio che sabato 30 ha registrato concentrazioni di PM10 di 112 μg/m3, o quella di Sarezzo BS, con 131 μg/m3, mentre a Milano le concentrazioni hanno raggiunto i 61 μg/m3.
L’arrivo di questa finissimo pulviscolo di sabbia dal Sahara è un evento piuttosto comune sul Mediterraneo e sulle isole Canarie dove il fenomeno viene chiamato “calima“. Qui, quando capita, le autorità sconsigliano di stare all’aperto: la presenza di sabbia in sospensione è molto fastidioso e può creare problemi agli occhi e alla respirazione.
Secondo le previsioni il pulviscolo dovrebbe restare sull’Italia ancora per la giornata di Pasqua per poi spostarsi verso est nel pomeriggio di Pasquetta, grazie all’arrivo di aria fresca da nord-ovest.
Oltre a sporcare le auto, l’arrivo di polvere sahariana potrebbe essere un problema per la neve delle Alpi. Ricoprendo il manto bianco con uno strato di colore giallo-arancione, potrebbe variare l’effetto albedo. Così come capitato nell’estate 2022, il pulviscolo sahariano, depositandosi sulla candida neve e sul ghiaccio accelera il processo di fusione: viene meno infatti l’effetto albedo, che permette ai ghiacci di non assorbire il calore proveniente dai raggi solari.