Clima

Caldo senza precedenti nel Nord Atlantico, si riscrive la climatologia

L’Oceano Atlantico sta riscrivendo la storia della climatologia: i 10 giugno scorso la temperatura superficiale ha raggiunto +1,2°C rispetto alla media 1981-2022. Un valore senza precedenti. Negli ultimi giorni le temperature della superficie del mare hanno mostrato anomalie significative, superando i record precedenti e causando notevoli preoccupazioni tra gli scienziati.

I dati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) indicano il forte aumento delle temperature della superficie del mare nelle ultime settimane, con i valori che hanno superato nuovi record proprio nell’Atlantico settentrionale.

Per più di tre mesi, le temperature superficiali del mare nell’Atlantico settentrionale sono state più alte di qualsiasi altro valore per questo periodo dell’anno. Questo aumento delle temperature senza precedenti potrebbe essere legato agli effetti combinati del cambiamento climatico, dello sviluppo delle condizioni di El Niño e della mancanza di polvere sahariana.

Le temperature nell’Atlantico settentrionale tendono ad aumentare in estate, raggiungendo il picco a fine agosto o inizio settembre. Il 5 marzo la temperatura media ha raggiunto i 19,9°C, superando di 0,1°C il precedente record stabilito nel 2020, secondo i dati presentati dai ricercatori dell’Università del Maine, che risalgono al 1981. L’11 giugno ha raggiunto un massimo di 22,7°C, superando di 0,5°C il precedente massimo stabilito nel 2010.

Le insolite temperature dell’Atlantico fanno parte di una tendenza in atto delle temperature superficiali superiori alla media in tutti gli oceani del mondo, che il 1° aprile hanno raggiunto il record di 21,1°C. Da allora le temperature medie della superficie del mare sono scese a 20,9°C, ma rimangono ancora 0,2°C al di sopra del precedente massimo stabilito nel 2022.

Atlantico bollente: qual è l’effetto del riscaldamento degli oceani?

Il professor Eliot Jacobson, che ha creato il grafico a partire dai dati del NOAA, ha dichiarato a Yorkshire Bylines: “Le temperature degli oceani hanno stabilito record giornalieri senza precedenti, raggiungendo picchi che stanno sconvolgendo gli scienziati del clima, alla ricerca delle possibili cause.

“Gli oceani del pianeta assorbono quasi il 90% del calore in eccesso generato dal riscaldamento globale. Negli ultimi tre anni di La Nina, questo riscaldamento è stato equivalente a circa 9,8 bombe di Hiroshima al secondo, o circa 930 milioni di Hiroshima in totale. L’oceano è caldo, ma finora non abbiamo visto direttamente questo calore.
C’è una ragione ovvia per spiegare il riscaldamento degli oceani che si sta verificando in questo momento: l’insorgenza inaspettatamente rapida di El Nino, che in genere provoca un massiccio riscaldamento della superficie del Pacifico tropicale orientale.

“Le conseguenze sono chiare. Quando entreremo nell’estate dell’emisfero settentrionale, vaste regioni del pianeta sperimenteranno ondate di calore, incendi, tempeste e inondazioni da record. Questi eventi stabiliranno record di intensità, durata e frequenza. La temperatura globale del pianeta raggiungerà nuovi massimi per l’era moderna, con 1,5°C in vista per il 2024. Il ghiaccio polare continuerà a ritirarsi, esponendo più oceano aperto alle radiazioni solari in entrata e al riscaldamento. Ecco dove siamo diretti, non in un futuro momento distopico, ma adesso. E tutto questo avviene nel bel mezzo dell’attuale caos politico e sociale. I prossimi due anni sono un preambolo di ciò che significherà per il mondo superare il limite di Parigi di 1,5°C”.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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