Clima e biodiversità, un legame strettissimo da cui dipende anche il nostro futuro
A COP27 riflettori accesi anche sulla biodiversità, alleata chiave per il clima. Secondo il nuovo report del WWF la natura ha assorbito più della metà della CO2 emessa dall'uomo negli ultimi 10 anni
La giornata di mercoledì alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima ha come tema chiave la biodiversità. L’agenda della COP27 – in corso a Sharm el-Sheikh, in Egitto – è scandita in giornate dedicate a temi specifici, spesso occasione per il lancio di iniziative e rapporti focalizzati, anche se parallelamente i negoziati continuano su tutti gli argomenti chiave della COP, dalla riduzione delle emissioni alla finanza climatica, passando per adattamento e diritti umani.
In particolare, il tema della biodiversità spesso non viene associato al clima, ma il legame in realtà è profondo. Se ne parla anche nell’Accordo di Parigi, che sottolinea come la riduzione delle emissioni e l’addio ai combustibili fossili – passi fondamentali per limitare l’aumento della temperatura media globale – devono essere accompagnati da un’urgente e profonda trasformazione del rapporto con la natura. Altrimenti, hanno avvertito gli esperti, non potremo raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento entro +1.5°C rispetto all’era preindustriale.
A COP27 l’appello ai leader da chi ha realizzato l’Accordo di Parigi
Sette anni dopo l’Accordo di Parigi i suoi stessi leader – compreso Laurent Fabius, il presidente della COP21 di Parigi durante la quale l’accordo fu firmato nel 2015 – tornano sulla questione in occasione della giornata della biodiversità a COP27, pubblicando un appello rivolto direttamente ai leader mondiali. «La COP27 deve andare oltre nel riconoscere il ruolo fondamentale della natura come parte delle soluzioni per il clima e accelerare nell’adozione di misure concrete per proteggere e ripristinare la natura», si legge nella lettera.
Il legame tra clima e biodiversità è duplice: da una parte la crisi climatica sta devastando la natura e gli ecosistemi, e stiamo assistendo a una perdita di specie di una gravità che non si era mai vista dai tempi dell’estinzione dei dinosauri. Dall’altra parte, proteggere la natura e la biodiversità è fondamentale per limitare la crisi climatica, come specificato nell’Accordo di Parigi.
«Non esiste un percorso per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C senza un’azione sulla protezione e il ripristino della natura», ribadiscono oggi i leader dell’Accordo. «Solo intraprendendo azioni urgenti per arrestare e invertire la perdita della natura in questo decennio, continuando a intensificare gli sforzi per decarbonizzare rapidamente le nostre economie, possiamo sperare di mantenere le promesse dell’Accordo di Parigi. Per essere chiari: raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 è possibile solo se agiamo ora anche per realizzare una società positiva per la natura».
I negoziati alla COP27 sul clima precedono di poche settimane quelli della COP15 sulla Biodiversità, la prossima conferenza delle Nazioni Unite che si aprirà il 7 dicembre, ospitata dal Canada a Montreal. In questi giorni in Egitto leader e delegati dovranno gettare le basi e dare nuovo impulso all’ambizione della conferenza successiva, che secondo gli esperti rappresenterà un momento chiave.
Infatti, la posta in gioco in Canada sarà altissima: alla COP15 si lavorerà per trovare un accordo accordo globale per la biodiversità, che molti hanno già individuato come un “Accordo di Parigi per la natura”. Secondo gli esperti, per raggiungere un risultato significativo a Montreal sarebbe d’aiuto che il testo finale della COP27 contenesse un riferimento specifico alla COP15, che inviti le parti ad adottare un quadro globale ambizioso e trasformativo per la biodiversità.
Biodiversità, ultima chiamata? A dicembre l’incontro per un nuovo accordo globale |
Clima e biodiversità, WWF: negli ultimi 10 anni la natura ha assorbito il 54% delle emissioni di anidride carbonica prodotte dall’uomo
Nel nuovo rapporto L’alleato segreto del nostro clima il WWF fa luce sull’importanza della natura nell’azione per il clima.
L’aumento della temperatura media globale ha già raggiunto la soglia di 1.1°C e sta provocando disastri in tutto il mondo. Ma senza l’azione dei sistemi naturali, avverte il WWF, il riscaldamento sarebbe stato ancora più elevato: negli ultimi 10 anni la natura ha infatti assorbito più della metà delle emissioni di anidride carbonica prodotte dall’umanità (il 54 per cento).
In particolare, secondo il rapporto circa il 31% della CO2 è stato assorbito dagli ecosistemi terrestri (tra cui piante, animali e suolo), mentre un ulteriore 23% è stato assorbito dagli oceani – con un costo elevato per molti ecosistemi marini, dato che le loro acque diventano sempre più acide.
Ma la crisi climatica ed ecologica sta mettendo sempre più a dura prova la natura, e noi stiamo perdendo un’alleata fondamentale. «I sistemi naturali sono spinti oltre i loro limiti dalla pressione incessante del cambiamento climatico, dell’inquinamento, dello sfruttamento eccessivo e della conversione degli ecosistemi», spiega Stephen Cornelius, vice responsabile globale del WWF per il Clima e l’Energia. E avverte: «per limitare il riscaldamento a 1,5°C, adattarci ai cambiamenti climatici e salvare vite e mezzi di sussistenza, dobbiamo salvaguardare e ripristinare la natura».
È fondamentale che alla COP27 si acceleri su progressi e ambizioni per ridurre le emissioni, adattarsi alla crisi climatica e risolvere le questioni ancora aperte della finanza climatica. Ma è necessario che i governi al lavoro in questi giorni a Sharm el-Sheikh riconoscano anche l’importanza del ruolo che la natura può svolgere nel raggiungimento dell’Accordo di Parigi, dichiara il WWF. Anche secondo l’organizzazione, i negoziati sul clima devono inoltre «creare uno slancio in vista del vertice sulla biodiversità, la COP15, che si terrà a dicembre in Canada: un’occasione imperdibile per l’umanità di reimpostare il suo rapporto interrotto con la natura».
A questo link è possibile consultare il rapporto del WWF su clima e biodiversità.