CO2, il monito della scienza: stiamo raggiungendo un «traguardo tragico». I dati
Stiamo oltrepassando la soglia del +50% rispetto ai livelli preindustriali. Sconcertanti i ritmi: se per vedere un primo aumento del 25% ci sono voluti due secoli, il restante 25% della CO2 in più è stata rilasciata in appena 35 anni
L’effetto lockdown è già scomparso da mesi, e le emissioni di CO2 sono tornate a salire al punto da raggiungere quella che gli scienziati hanno definito come «un traguardo tragico».
La concentrazione di anidride carbonica nella nostra atmosfera sta infatti toccando le 417 parti per milione, ovvero la soglia del +50% rispetto ai livelli che si registravano quando gli esseri umani hanno intrapreso la rivoluzione industriale, iniziando a emettere CO2 su larga scala. All’inizio della rivoluzione industriale, la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera era di 278 parti per milione.
Le misurazioni presso l’osservatorio di Mauna Loa, alle Hawaii, hanno rivelato che le concentrazioni di CO2 hanno già oltrepassato questo valore in alcuni giorni, e probabilmente resteranno al di sopra di questa soglia, dall’importante valore simbolico, per circa tre mesi. Gli scienziati si aspettano che nel 2022 le concentrazioni di anidride carbonica dell’atmosfera restino sopra a questo livello per la maggior parte dell’anno, e avvertono che continueranno ad aumentare finché il mondo non riuscirà a raggiungere la neutralità climatica, quindi le zero emissioni nette.
Il professor Richard Betts, responsabile della ricerca sugli impatti climatici presso il Met Office, conduce anche delle ricerche volte a prevedere l’aumento della CO2., e ha sottolineato come i dati importanti non siano solo quelli relativi alla quantità di anidride carbonica che stiamo emettendo, ma anche quelli relativi ai ritmi con cui questo fenomeno sta avvenendo. Ritmi impressionanti: «ci sono voluti circa 200 anni perché l’atmosfera vedesse un aumento del 25% della concentrazione di anidride carbonica – ha spiegato al Met Office -, ma solo 35 anni per raggiungere il tragico traguardo di quest’anno di un aumento del 50%».
I gas serra come l’anidride carbonica sono ritenuti dagli scienziati tra le principali cause dai cambiamenti climatici, perché fanno sì che l’atmosfera trattenga una quantità maggiore di calore, facendo di conseguenza aumentare la temperatura del pianeta.
Ridurre le emissioni fino ad azzerarle è fondamentale per mitigare i cambiamenti climatici e raggiungere gli obiettivi posti dall’Accordo di Parigi con il quale molti Paesi si sono impegnati a mantenere l’aumento globale delle temperature al di sotto di 1,5 o al massimo 2 gradi oltre ai valori tipici dell’era preindustriale. L’Italia, come il resto dell’Unione Europea, si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica per il 2050.