Diminuiscono le scorte di acqua dolce dei ghiacciai dell’Asia
L'acqua dolce proveniente dal "terzo polo" della Terra è già diminuita del 16%
Le scorte di acqua dolce derivanti dalla fusione dei ghiacciai montani dell’Asia stanno diminuendo a causa della crisi climatica, mettendo a rischio la vita di milioni di persone. Lo rivela un nuovo studio pubblicato su Nature Climate Change.
Dopo l’Antartide e la banchisa artica, l’Asia ospita il “terzo polo” per volume di acqua dolce immagazzinata nei ghiacci. In Asia troviamo le 14 vette più alte del Mondo e una superficie di 100.000 chilometri quadrati coperta dai ghiacciai. Qui, ogni estate, la fusione del ghiaccio libera nei grandi e importanti fiumi dell’Asia, come il Gange e il Fiume Giallo, grandissime quantità di acqua dolce, un’importantissima risorsa per le popolazioni a valle. A causa del riscaldamento globale, però, la fusione dei ghiacci sta aumentando, riducendo al contempo le “scorte” di acqua intrappolate nei ghiacci.
Lo stiamo vedendo anche sulle nostre Alpi: i ghiacciai si stanno ritirando ad un ritmo davvero elevato. Dal 1850 ad oggi la loro superficie si è dimezzata e entro fine secolo potrebbero ricoprire una superficie pari ad un quarto di quella attuale.
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Il terzo polo è una delle regioni del mondo che risentono maggiormente dell’aumento delle temperature. Negli ultimi 50 anni qui le temperature medie sono già aumentate di 1,8 gradi, e le temperature sono aumentate soprattutto in quota, specie oltre i 5000 metri. Le ricadute sullo stato di salute dei ghiacciai sono evidenti.
Secondo lo studio, rispetto al periodo 1979-1999 le acque di fusione provenienti dai ghiacciai montani asiatici sono diminuite del 16%. E le proiezioni future non promettono bene: nello scenario climatico peggiore (SSP5-8.5) in futuro potrebbero diminuire di un ulteriore 40%; ma anche se riuscissimo a limitare il riscaldamento globale sotto la soglia degli 1,5 gradi potrebbero diminuire ancora del 6% circa.
La perdita di queste scorte di acqua dolce aumenta significativamente la vulnerabilità delle popolazioni a valle, che in futuro dovranno fare affidamento sempre di più alle piogge. Il 45% dell’acqua totale che riempie i fiumi arriva dalla fusione della neve stagionale e dei ghiacciai di questa regione. E la domanda d’acqua è destinata ad aumentare a causa del rapido aumento della popolazione e della crescita economica delle regioni a valle.
I ghiacciai perdono più massa delle banchise della Groenlandia e dell’Antartide. Ma oltre a contribuire ad un maggior livello d’acqua nei fiumi, fattore importantissimo nei periodi più caldi e siccitosi, bisogna considerare che la fusione dei ghiacciai contribuisce in toto all‘innalzamento del livello dei mari, più della banchisa artica. Negli ultimi 20 anni, secondo uno studio, la fusione dei ghiacciai del Mondo è stata responsabile del 21% dell’aumento complessivo del livello dei mari.
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