Le ondate di calore sono sempre più lunghe e frequenti: lo studio
Lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha preso in esame anche un nuovo parametro, vale a dire quello del calore cumulativo
Le ondate di calore sono diventate sempre più frequenti e più lunghe in quasi ogni parte del mondo. A rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, considerato il primo ad analizzare il problema a livello regionale. Lo studio – come riportato anche dal Guardian – ha rilevato che l’escalation delle ondate di calore varia in tutto il pianeta.
L’Amazzonia, il Brasile nord-orientale, l’Asia occidentale (comprese parti del subcontinente e dell’Asia centrale) e il Mediterraneo stanno vivendo un cambiamento più rapido rispetto, per esempio, al sud dell’Australia e al nord dell’Asia. Gli Stati Uniti centrali sono l’unica zona abitata in cui non si è registrata alcuna tendenza.
Il calore cumulativo: la nuova unità di misura presa in esame dallo studio
Innanzitutto lo studio ha individuato una chiara tendenza crescente nel numero totale di giorni di ondate di calore negli ultimi settant’anni. L’unico parametro che non ha registrato alcun incremento su scala globale è quello relativo all’intensità media, vale a dire la temperatura media delle ondate di calore per stagione. Fanno eccezione solo l’Australia meridionale e parti dell’Africa e del Sud America.
Inoltre, è stata presa in esame una nuova unità di misura, vale a dire il calore cumulativo o intensità cumulativa. Tale misura ha valutato la quantità di calore aggiuntivo presente in un singolo evento di calore estremo oltre la soglia tradizionale. Ebbene, si è scoperto che la quantità di calore cumulativo è aumentata in tutto il pianeta e nei decenni. L’incremento medio per decennio è compreso tra 1 °C e 4,5 °C. In alcuni luoghi, come il Medio Oriente e parti dell’Africa e del Sud America, l’aumento era più vicino ai 10 °C a decennio.
Le peggiori ondate di calore degli ultimi anni coincidono con eventi catastrofici
Le peggiori ondate di calore degli ultimi anni coincidono regolarmente con eventi catastrofici. Nell’Australia sud-orientale – sottolinea sempre il Guardian – la stagione peggiore delle ondate di calore è stata l’estate del 2009, quando circa 374 persone sono morte in tre giorni a causa del caldo estremo e, due settimane dopo, gli incendi hanno ucciso 173 persone.
Per quanto riguarda il Mediterraneo, la peggiore ondata di calore è quella relativa all’estate del 2003, quando si stima che in Europa si siano verificati circa 70mila decessi in più a causa del caldo estremo. Senza contare gli oltre 13,1 miliardi di euro di danni ad agricoltura e foreste.