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Petroliera affondata in Tunisia, ci sarebbero perdite di carburante: le immagini del relitto

A bordo della nave 750 tonnellate di carburante. Dopo le iniziali rassicurazioni delle autorità tunisine, sembra che in realtà si stiano verificando delle perdite

Una petroliera è affondata al largo della Tunisia dopo essere stata colta da cattive condizioni meteorologiche. A bordo della nave ci sarebbero 750 tonnellate di carburante, e c’è il rischio che si verifichi un grave disastro ambientale.

La petroliera Xelo aveva chiesto di entrare nelle acque della Tunisia nella serata di venerdì 15 aprile a causa delle condizioni del mare che ne osteggiavano la regolare navigazione.
La nave batte bandiera della Guinea Equatoriale, ed era partita dall’Egitto diretta a Malta. Secondo le ricostruzioni la petroliera avrebbe iniziato a imbarcare acqua mentre si trovava a circa sette chilometri al largo del Golfo di Gabès, di fronte alla costa della Tunisia. A quel punto l’equipaggio avrebbe chiesto il permesso di entrare in acque tunisine, ma l’acqua avrebbe rapidamente allagato la sala macchine. I 7 membri dell’equipaggio sono stati evacuati, ma non è stato possibile evitare il naufragio: nella mattinata di sabato è arrivata la conferma che la nave è affondata.

Sulla petroliera 750 tonnellate di petrolio: i rischi di un disastro ambientale nel Mediterraneo

Aggiornamento del 16 aprile, ore 14:50

Dopo le iniziali rassicurazioni con cui le autorità locali avevano fatto sapere di non aver registrato perdite, pochi minuti fa un aggiornamento pubblicato dal Ministero dell’Ambiente della Tunisia sembra lasciar intendere che, in realtà, sarebbero in corso fuoriuscite di carburante dalla petroliera.

Il Ministero ha infatti annunciato su Facebook l’avvio dei lavori per evitare un disastro ambientale facendo esplicito riferimento ad alcune perdite in atto:

In un post pubblicato su Facebook nel primo pomeriggio di sabato, il Ministero dell’Ambiente Tunisino fa riferimento a del «carburante fuoriuscito»
  • tutto intorno alla nave affondata verranno poste delle barriere per evitare che il carburante si diffonda;
  • dei subacquei ispezioneranno lo scafo per localizzare le perdite e prendere le misure necessarie a prevenire un disastro ambientale;
  • verranno avviate le procedure per «aspirare il carburante fuoriuscito».
Aggiornamento del 17 aprile, ore 7:50

Verso le 7:30 del mattino di domenica il Ministero dell’Ambiente della Tuinisia ha pubblicato un aggiornamento relativo alla situazione della petroliera. Al momento non ci sono evoluzioni significative della vicenda: il Ministero ha affermato che sono in corso i lavori per posizionare delle barriere che riducano la diffusione del carburante. Si sta cercando anche di recuperare la nave, ma il maltempo che insiste sulla zona sta complicando le operazioni in particolare per la forza del mare e del vento.

Aggiornamento del 17 aprile, ore 14:20 – diffuse le prime immagini della petroliera

Sono state diffuse nella giornata di sabato le immagini della petroliera, che come si può vedere è ormai inabissata quasi completamente nelle acque al largo della Tunisia. Dopo aver insistito sulla zona con vento e mare forte, le condizioni meteo sono migliorate rendendo possibile dei sopralluoghi. Proseguono le operazioni per contrastare la diffusione del carburante nel Mediterraneo.

«Sono state avviate le operazioni di immersione per ispezionare la nave», fa sapere il Ministero dell’Ambiente in un aggiornamento. Anche la stessa ministra dell’Ambiente e il ministro dei Trasporti si sono recati sul luogo del naufragio:

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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