Coronavirus e clima: l’impatto della pandemia secondo gli scienziati
Le conseguenze dirette del Coronavirus sulla crisi del clima saranno «trascurabili», avvertono gli esperti: solo una ripresa ecologica potrà fare la conseguenza
Il ferreo lockdown a cui ci ha costretti l’emergenza Coronavirus non avrà un impatto significativo sul clima: secondo gli scienziati, il blocco determinerà un taglio del riscaldamento globale di appena 0,01 gradi entro il 2030. Lo studio, pubblicato su Nature, spegne in parte le speranze che erano state accese dal netto calo delle emissioni di gas serra registrato durante il lockdown. La crisi determinata dal Coronavirus potrà avere però conseguenze positive sul clima se, per la ripresa, si punterà su soluzioni innovative ed ecologiche.
Secondo gli scienziati, se le grandi somme messe sul tavolo dai governi per far fronte alla crisi generata dal Covid-19 saranno destinate a una ripresa green e alla riduzione dello sfruttamento dei combustibili fossili, il mondo avrà la possibilità di mantenere l’aumento delle temperature globali al di sotto di 1,5 gradi (una soglia che è già spaventosamente vicina).
I ricercatori hanno analizzato i dati di mobilità di Google e Apple per ricavare informazioni sui modelli di viaggio e di lavoro, riuscendo così a farsi un’idea del livello di emissioni praticamente in tempo reale. I dati raccolti erano relativi a 123 paesi, responsabili insieme del 99 per cento delle emissioni di combustibili fossi che vengono prodotte a livello globale. Gli scienziati hanno scoperto che, nel mese di aprile, le emissioni di anidride carbonica sono diminuite di oltre un quarto, e quelle di ossidi di azoto del 30%. Tuttavia, utilizzando alcuni modelli, il team ha dimostrato che questo calo non può determinare una riduzione significativa del riscaldamento globale a lungo termine.
Un crollo così impressionante, però, mostra chiaramente che siamo in grado di attuare cambiamenti drastici e rapidi nel nostro comportamento, e di conseguenza abbiamo la capacità di cambiare in modo sostanziale le emissioni nel breve termine. Anche se è impossibile mantenere a lungo blocchi drastici come quello che si è reso necessario per far fronte alla pandemia, questi dati mostrano come sia fondamentale introdurre cambiamenti volti a raggiungere un’economia a emissioni zero.
Mentre l’effetto diretto del lockdown sul clima è stato di appena 0,01°C di riduzione del riscaldamento globale, gli interventi che verranno messi in atto per uscire dalla crisi generata dal Coronavirus potranno «evitare il riscaldamento futuro di 0,3°C entro il 2050», hanno spiegato i ricercatori. «Questa è un’opportunità irripetibile per cambiare davvero la direzione della società – ha sottolineato il professor Piers Forster dell’Università di Leeds, che ha guidato la ricerca -. Non dobbiamo tornare dove eravamo, perché i tempi di crisi sono anche il momento di cambiare».
Dello stesso parere il professor Keith Shine dell’Università di Reading, che non faceva parte del team di ricerca: «è solo attraverso cambiamenti sostenuti e radicali nel modo in cui utilizziamo i combustibili fossili che possiamo sperare di raggiungere l’obiettivo» prefissato dall’accordo di Parigi.
Gli scienziati hanno anche analizzato i possibili scenari di recupero e avvertono che, se adotteremo le stesse scelte che sono state effettuate per uscire dalla crisi finanziaria del 2008, la temperatura globale è destinata sicuramente ad aumentare di oltre 1,5 gradi entro il 2050, con un impatto gravissimo in tutto il mondo. Una ripresa green che investa l’1,2% del PIL globale in tecnologie a basse emissioni di carbonio, invece, probabilmente ridurrà il riscaldamento di 0,3 gradi. Esaminando le soluzioni che sono state adottate finora, i ricercatori hanno sottolineato che gli investimenti destinati alla ripresa vengono indirizzati sia verso tecnologie sostenibili che verso i combustibili fossili. Stiamo «ancora andando in entrambe le direzioni – ha sottolineato il professor Forster -, ma è importante cercare di evitare ogni minimo riscaldamento, quindi anche se non manterremo l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5°C vale comunque la pena di arrivare a zero emissioni di carbonio il più velocemente possibile».
Lo studio è disponibile a questo link.