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Coronavirus, gli stimoli all’economia potrebbero avvicinarci agli obiettivi dell’Accordo di Parigi

Il come ci risolleveremo dall'attuale crisi sanitaria ed economica farà la differenza sulla sorte del clima globale

Se usassimo con coscienza gli stimoli all’economia che i Paesi del Mondo hanno messo in campo per arginare gli effetti della pandemia per coronavirus, potremmo rimetterci in carreggiata per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Le nazioni e i governi hanno stanziato oltre 12 trilioni di dollari per dare sollievo alle economie, duramente provate dalla pandemia. Si tratta di una somma pari al 15% del PIL globale e decisamente più elevata di quella stanziata per la crisi finanziaria del 2008. Per affrontare la crisi climatica, invece, i fondi stanziati finora risultano ancora insufficienti.

L’impegno internazionale nella lotta ai cambiamenti climatici però non può essere dimenticato. Se dovessimo lasciare tutto così com’è il Mondo si ritroverebbe un Pianeta più caldo di 3°C, con conseguenze catastrofiche a livello globale. Per questo la ripartenza economica che ci troviamo di fronte deve assolutamente includere gli obiettivi climatici. Perché allora non trasformare una ripartenza economica in una ripartenza ecologica?

Se solo una frazione della somma stanziata per fronteggiare l’impatto economico del coronavirus venisse destinata a una ripresa “green”, potremmo limitare le emissioni e frenare il riscaldamento globale al di sotto la soglia degli 1,5°C. Lo rivela uno studio pubblicato su Science.

Coronavirus, l’economia che costruiremo potrà scongiurare la crisi climatica

Il come ci risolleveremo dall’attuale crisi sanitaria ed economica farà la differenza sulla sorte del clima globale. La crisi climatica, infatti, non scompare. E’ lì che ci aspetta, e ogni mese o anno passato nell’inazione, è un anno perso che ci avvicina pericolosamente al punto di non ritorno. Per questo motivo lo stimolo economico dovrebbe includere misure per favorire per lo meno una transizione energetica. Lo studio infatti si focalizza proprio sul settore energetico, responsabile da solo dei due terzi delle emissioni di gas serra a livello globale.

Nello studio sono stati confrontati i pacchetti di stimolo all’economia agli investimenti necessari per frenare il riscaldamento globale sotto la soglia degli 1,5°C. Tra le iniziative più utili per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi c’è l’abbandono del carbone, il rapido passaggio a fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, e l’aumento dell’efficienza energetica.

Secondo le stime questa transizione avrebbe bisogno di un investimento di 1.4 trilioni di dollari ogni anno nel periodo 2020-2024. Praticamente sarebbe necessario il 10% annuo di quanto stanziato per far fronte alla crisi economica causata dal coronavirus per  portare a termine questa trasformazione energetica.

Credit: Joeri Rogelj

Se quel 10% annuo venisse dedicato all’economia green, in 5 anni si potrebbero fare molti passi in avanti nella sfida alla crisi climatica. E potrebbe bastare anche qualcosa in meno, spiega lo studio, dato che molte nazioni stanno già intraprendendo molte iniziative per favorire questa transizione. Ma non è tutto perché la ripartenza ecologica porterebbe con sé molti altri benefici, come la creazione di nuovi posti di lavoro, un maggiore stimolo all’innovazione e allo sviluppo tecnologico. Per l’Italia i vantaggi di un green deal sono stati analizzati in rapporto realizzato da Italian Climate Network e EStà (Economia e Stabilità). Si tratterebbe di un win-win-win per noi, per l’ambiente e per l’economia del futuro.

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Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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