Emergenza siccità a Taiwan, la popolazione è stremata. Il ruolo dei cambiamenti climatici
Da ormai molti mesi Taiwan è nella morsa della siccità, e la situazione sta continuando a peggiorare. Secondo gli esperti quella che sta attanagliando l’isola è la siccità peggiore da oltre mezzo secolo, e nelle ultime settimane si è aggravata ulteriormente, arrivando a prosciugare quasi completamente i principali bacini idrici del Paese. Le autorità sono state costrette a limitare l’approvvigionamento idrico, si sono verificati gravi blackout e anche il paesaggio dell’isola ha subito cambiamenti drammatici. Il fondale di diversi bacini e laghi è ormai asciutto, e si è trasformato in una distesa screpolata e polverosa.
È quanto si può vedere anche dove fino a poco tempo fa le acque del Sun Moon Lake richiamavano migliaia di turisti: oggi sembra un deserto, dove i moli e le barche che normalmente galleggiavano sulla superficie del lago sembrano essersi accasciati sul fango secco.
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A trasformarsi è anche la vita dei 23,5 milioni di abitanti di Taiwan, che hanno dovuto imparare a sopravvivere con molta meno acqua a disposizione. Il New York Times ha raccolto la testimonianza della signora Lin Wei-Yi, che ha raccontato quanto poco valore desse all’acqua prima di questa catastrofica siccità: «usavamo troppa acqua», ha detto. «Ora dobbiamo adattarci a una nuova normalità».
La signora Lin non lava la propria macchina da molti mesi, e ha raccontato che mentre si sale sull’auto serve fare attenzione a non toccarla con i vestiti per non sporcarsi. Ha iniziato a tenere dei secchi ai rubinetti, così da evitare di sprecare anche solo una goccia, e a fare attenzione perfino all’acqua utilizzata per tirare lo sciacquone.
Da mesi, gli abitanti di Taiwan pregano perché torni la pioggia.
ดูข่าว ไต้หวันกำลังเผชิญภัยแล้ง Sun moon lake คือแห้งลงไปตกใจเลย pic.twitter.com/CQGFDuJumk
— พี่จิ๋ม (@MC_TyPhoon) May 19, 2021
Secondo alcuni scienziati dietro questa emergenza c’è lo zampino dei cambiamenti climatici, che stanno influendo sui cicloni tropicali, fonte primaria per i bacini idrici di Taiwan, modificandone l’intensità ma anche la posizione.
Mentre è ormai stato appurato che il riscaldamento globale rende cicloni e tempeste sempre più violenti, infatti, i ricercatori hanno anche avvertito che il clima che cambia è in grado anche di “spostare” questi fenomeni, rendendoli più probabili in zone che in precedenza non ne erano colpite e facendoli venire meno in regioni in cui si verificavano normalmente.
E sarebbe proprio questo il caso di Taiwan, in cui di solito si verificavano diversi tifoni all’anno, anche devastanti: come ha riportato Reuters, l’isola era abituata a fare i conti con tre o quattro tifoni annualmente, che se da una parte rappresentavano un pericolo dall’altra erano una fonte importantissima di acqua. Dal 2010 il numero dei tifoni che raggiungevano l’isola è crollato a una media di 2,5 all’anno e nel 2020, per la prima volta da oltre mezzo secolo, Taiwan non ha visto arrivare neppure una tempesta.