Anomalo aumento delle emissioni di CFC vietate dal Protocollo di Montreal
Il Protocollo di Montreal, nel 1987, vietò con insperato successo l'utilizzo di queste sostanze chimiche che distruggono l'ozono note come clorofluorocarburi (CFC)
Secondo uno nuovo studio pubblicato nei giorni scorsi su Nature Geoscience, dal 2010 al 2020 si è verificato un pericoloso e anomalo aumento delle emissioni di 5 tipologie di CFC, gas dannosi per lo strato di ozono e con potere climalterante 10mila volte maggiore della CO2.
Il Protocollo di Montreal, nel 1987, vietò con insperato successo l’utilizzo di queste sostanze chimiche che distruggono l’ozono note come clorofluorocarburi (CFC) e chiese la loro eliminazione globale entro il 2010. Dopo questa misura si prevede che lo strato di ozono della Terra si riprenderà entro il 2060.
⚠️ The anticipated impact of these emissions on stratospheric ozone recovery is small but may negate the benefits gained under the #MontrealProtocol if they continue to rise. Plus, the climate impact of the emissions of these CFCs needs to be consideredhttps://t.co/qfb9dPLSdr
— OzoneSecretariat (@UNEPozone) April 5, 2023
Gli scienziati si sono però accorti di un segnale preoccupante nei dati recenti. Hanno infatti scoperto che i livelli di cinque CFC sono aumentati rapidamente nell’atmosfera dal 2010 al 2020.
“Questo non dovrebbe accadere“, ha afferma su Nature Martin Vollmer, un chimico atmosferico presso i Laboratori federali svizzeri per la scienza e la tecnologia dei materiali a Dübendorf che ha contribuito ad analizzare i dati da una rete internazionale di monitor CFC. “Ci aspetteremmo la tendenza opposta, ossia che scendano lentamente”.
Ai livelli attuali, questi CFC non rappresentano una grande minaccia per la guarigione dello strato di ozono, ha affermato Luke Western, chimico dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, in una conferenza stampa online il 30 marzo. I CFC, una volta usati come refrigeranti e aerosol, possono persistere nell’atmosfera per centinaia di anni. Dato che sono potenti gas serra, l’eliminazione delle emissioni di questi CFC avrà un impatto positivo sul clima terrestre. L’effetto di riscaldamento annuale collettivo di queste cinque sostanze chimiche sul pianeta è equivalente alle emissioni prodotte da un piccolo paese come la Svizzera.
The atmospheric abundance and emissions of five ozone-depleting chlorofluorocarbons (CFCs), increased rapidly between 2010 and 2020, according to a paper published in @NatureGeosci. https://t.co/KpzXQkcsZT pic.twitter.com/cwsgTuPrKZ
— Nature Portfolio (@NaturePortfolio) April 3, 2023
Ma come è stata possibile questo aumento delle emissioni vietate? È molto probabile che gli impianti di produzione abbiano rilasciato accidentalmente tre delle sostanze chimiche – CFC-113a, CFC-114a e CFC-115 – durante la produzione di sostituti dei CFC. Con la graduale eliminazione dei CFC, gli idrofluorocarburi (HFC) sono stati introdotti come sostituti. Ma i CFC possono emergere come sottoprodotti indesiderati durante la produzione di HFC. Questa produzione accidentale è scoraggiata dal Protocollo di Montreal, ma purtroppo non è vietata. I maggiori Paesi produttori di HFC allo stato attuale sono Stati Uniti e Cina.