Crisi climatica e perdita di biodiversità: 200 riviste scientifiche chiedono all’OMS di dichiarare Emergenza Sanitaria Globale
Il riscaldamento globale e la perdita di biodiversità sono due facce della stessa medaglia: sono crisi che vanno affrontate con urgenza per preservare la salute umana e evitare una catastrofe
Clima e natura sono sistemi interconnessi, per questo il riscaldamento globale e la perdita di biodiversità sono da considerare facce della stessa medaglia e quindi parti dello stesso problema che causa ricadute importanti sulla nostra salute. Questo è l’appello lanciato da oltre 200 riviste mediche scientifiche da tutto il mondo (tra cui The BMJ, The Lancet e Medical Journal of Australia) di fronte all’aggravarsi della crisi climatica e della biodiversità. Tutte queste riviste hanno pubblicato contemporaneamente un editoriale collettivo per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di dichiarare l’emergenza sanitaria globale e di considerare le due crisi come parti dello stesso problema.
Nell’editoriale, titolato “È ora di trattare la crisi climatica e naturale come un’unica emergenza sanitaria globale indivisibile“, gli autori considerano un “pericoloso errore” il fatto di rispondere alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità con soluzioni a compartimenti stagni. Le due crisi vanno purtroppo a braccetto e come primo passo bisognerebbe spingere per una migliore integrazione dei piani climatici nazionali con gli equivalenti in materia di biodiversità. Per questo motivo, riconoscere questa crisi per quello che è, ovvero un’emergenza sanitaria globale, è il primo passo per affrontare il problema nel suo complesso.
A testimonianza del fatto che le due crisi oggi sono affrontate in modo distinto c’è il fatto che le principali conferenze sui due temi sono separate: la COP28 (la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) si terrà tra poche settimane a Dubai, mentre la COP16 sulla biodiversità si terrà in Turchia nel 2024.
Gli autori sottolineano che i gruppi di ricerca che lavorano e forniscono le prove ed evidenze scientifiche alle COP, difficilmente entrano in contatto tra loro. Era successo nel 2020, quando al termine di un seminario hanno concluso che “solo considerando il clima e la biodiversità come parti dello stesso problema complesso […] si possono sviluppare soluzioni che evitino il disadattamento e massimizzino i risultati benefici”.
Clima, natura e salute sono interconnessi: oltre 200 riviste scientifiche chiedono all’OMS di dichiarare emergenza sanitaria globale
Siccità, incendi, inondazioni e gli altri effetti dell’aumento delle temperature globali distruggono la vita vegetale e animale, accelerano l’erosione e quindi inibiscono lo stoccaggio del carbonio: un circolo vizioso che non fa altro che riscaldare ulteriormente il Pianeta. Il cambiamento climatico diventerà presto la prima causa della perdita della natura, superando le attività umane come la deforestazione e il consumo del suolo.
E la salute della natura e del clima si riflette sulla nostra. L’aumento delle temperature, gli eventi meteorologici estremi, l’inquinamento atmosferico e la diffusione di malattie infettive, aggravate dai cambiamenti climatici, sono alcune delle principali minacce per la salute. E le comunità povere e vulnerabili sono quelle che pagano il prezzo più alto.
Ripristinare un sottosistema può aiutare un altro, ma deve essere fatto considerando non solo i rischi e benefici per il clima, ma anche quelli per la biodiversità. Piantare foreste con un tipo di albero, ad esempio, può aiutare a rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera, ma può danneggiare la biodiversità che è fondamentale per la salute degli ecosistemi. E i cambiamenti nello sfruttamento del suolo hanno costretto decine di migliaia di specie a entrare in contatto più stretto, aumentando lo scambio di agenti patogeni e la comparsa di nuove malattie e pandemie.
Le comunità sono più sane se hanno accesso a spazi verdi di alta qualità che aiutano a filtrare l’inquinamento atmosferico, a ridurre la temperatura dell’aria e del suolo e a fornire spazi per l’attività fisica. Il contatto con la natura riduce anche lo stress, la solitudine e la depressione, promuovendo l’interazione sociale – benefici che sono messi a rischio dal continuo aumento dell’urbanizzazione.
Perché chiedere l’Emergenza Sanitaria Globale?
Alla COP15 le Nazioni hanno raggiunto un accordo per la conservazione e la gestione di almeno il 30% della terra, delle aree costiere e degli oceani del mondo entro il 2030. Ma si continua a lavorare su piani distinti, e molti impegni non vengono ancora rispettati. Pertanto dichiarare l’emergenza sanitaria globale, secondo gli autori, è necessario.
I tre prerequisiti affinché l’OMS dichiari una situazione un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale sono che sia grave, improvvisa, insolita o inaspettata, che comporta implicazioni per la salute pubblica oltre i confini nazionali dello stato colpito e che potrebbe richiedere un’azione internazionale immediata. Il cambiamento climatico, secondo gli autori, sembra soddisfare tutte queste condizioni. Anche se l’accelerazione del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità non sono improvvise o inaspettate, sono certamente gravi e insolite.
L’inerzia e l’inazione hanno spinto gli ecosistemi sempre più sull’orlo del baratro, aumentando il rischio per il sistema natura e la nostra salute. “Anche se riuscissimo a mantenere il riscaldamento globale al di sotto di un aumento di 1,5◦C rispetto ai livelli preindustriali, potremmo comunque causare danni catastrofici alla salute distruggendo la natura”, spiegano gli autori. Per questo motivo gli scienziati vorrebbero che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarasse la crisi indivisibile del clima e della natura come un’emergenza sanitaria globale, prima o durante l’Assemblea Mondiale della Sanità in programma per maggio 2024. Bisognerebbe, scrivono, allineare i processi delle COP (sul clima e sulla biodiversità), e spingere per una migliore integrazione dei piani nazionali sul clima con gli equivalenti sulla biodiversità.
Clima, natura e salute sono profondamente interconnessi: affrontare la crisi climatica e la perdita di biodiversità come unico e complesso problema comporterà grandi benefici. Bisogna agire di conseguenza e subito.