Dal 1970 perso il 69% della fauna selvatica: il report Wwf
L'abbondanza di uccelli, pesci, anfibi e rettili è in caduta libera, ed è diminuita in media di oltre due terzi tra il 1970 e il 2018
Il calo medio subìto dalle popolazioni di mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci dal 1970 in tutto il mondo è impressionante. Secondo il Living Planet Report (LPR) 2022, il rapporto biennale sulla salute del pianeta pubblicato dal WWF a livello globale, le popolazioni di fauna selvatica monitorate dal 1970 sono calate in media del 69%.
Gli esseri umani continuano a disboscare le foreste, consumare oltre i limiti le risorse del pianeta e inquinare su scala industriale e la fauna selvatica è stata così messa in serio pericolo.
Dall’oceano aperto alle foreste pluviali tropicali, l’abbondanza di uccelli, pesci, anfibi e rettili è in caduta libera, ed è diminuita in media di oltre due terzi tra il 1970 e il 2018. Due anni fa la cifra era del 68%, quattro anni fa era del 60%.
#BREAKING! Species population numbers have plummeted by 69% on average since 1970. ?
Nature is sending us an SOS: our life-line is in danger.?
We need to turn things around – now. RT if you’re with us #ForALivingPlanet! #LivingPlanet #LPR2022 pic.twitter.com/LovbPvSwC5— WWF (@WWF) October 12, 2022
Wwf: sesta estinzione di massa in atto?
Secondo diversi scienziati siamo alle prese con la sesta estinzione di massa – la più grande perdita di vite umane sulla Terra dai tempi dei dinosauri – causata dalle azioni sbagliate dagli esseri umani.
Con il suo bacino di dati, che comprende quasi 32.000 popolazioni di 5.230 specie di vertebrati, il Living Planet Index (LPI), fornito nel rapporto dalla ZSL (Zoological Society of London), mostra che nelle regioni tropicali l’abbondanza delle popolazioni di vertebrati selvatici monitorati sta crollando a un ritmo particolarmente sconcertante. Il WWF è estremamente preoccupato per questa tendenza, poiché queste aree geografiche sono tra le più ricche di biodiversità al mondo. In particolare, i dati del LPI rivelano che tra il 1970 e il 2018 le popolazioni di fauna selvatica monitorate in America Latina e nella regione dei Caraibi sono diminuite in media del 94%.
Secondo Marco Lambertini, Direttore generale del WWF Internazionale, “ci troviamo di fronte a una doppia emergenza: il cambiamento climatico provocato dall’uomo e la perdita di biodiversità, che minacciano il benessere delle generazioni attuali e future. Il WWF è estremamente preoccupato da questi nuovi dati che mostrano un calo devastante delle popolazioni di fauna selvatica, in particolare nelle regioni tropicali che ospitano alcune delle aree più ricche di biodiversità al mondo.”
Gli 89 autori del rapporto stanno esortando i leader mondiali a raggiungere un accordo ambizioso al vertice Cop15 sulla biodiversità in Canada in programma il prossimo dicembre e a ridurre drasticamente le emissioni di carbonio per limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C in questo decennio per fermare la dilagante distruzione della natura.