In 10 giorni la calotta artica ha perso un’area grande come Spagna e Portogallo
Tra il 19 e il 29 marzo si sono fusi 590 mila chilometri quadrati di ghiaccio
Dopo aver raggiunto la massima estensione annuale, la calotta artica ha rapidamente iniziato a contrarsi verso la fine di marzo, quando in soli 10 giorni ha perso un’area grande come Spagna e Portogallo. Dopo il freddo dell’inverno boreale i ghiacci artici hanno raggiunto l’estensione più ampia dell’anno il 5 marzo. E’ un ciclo normale che si ripete ogni anno: la calotta si espande nei mesi più freddi e si contrae durante i mesi più caldi.
Dal 5 marzo in poi i ghiacci hanno iniziato ad arretrare lentamente fino al 19 marzo, per poi accelerare nell’ultima parte del mese. Secondo il rapporto del National Sea Ice and Data Center, tra il 5 e il 31 marzo si sono fusi 750 mila chilometri quadrati di ghiaccio, di questi 590 mila solo tra il 19 e il 29 marzo. Praticamente in 10 giorni ha perso un’aera simile a quella di Spagna e Portogallo.
Complessivamente a marzo l’estensione della calotta artica è stata in media di 14,78 milioni di chilometri quadrati: la undicesima estensione più bassa mai registrata. Rispetto alla media 1981-2020 mancano all’appello 650 mila chilometri quadrati di ghiaccio.
Come osserva l’NSIDC, sull’Oceano artico si è registrata bassa pressione a marzo, riflettendo la fase positiva dell’Oscillazione Artica che si è protratta per gran parte dell’inverno. L’indice di Oscillazione Artica, positivo dall’inizio del 2020, è poi diventato più neutrale verso la fine del mese di marzo.
Ancora presto per sapere lo spessore del ghiaccio dell’ultimo mese. La NASA Goddard realizza delle mappe giornaliere sulla base dei dati rilevati dal radar CryoSat-2 dell’Agenzia Spaziale Europea. Sono però necessari circa 40 giorni per processare con attenzione i dati in modo da ottenere un risultato d’insieme.