Artico, ghiacci marini in sofferenza: nuovo record minimo a metà ottobre
All'appello manca il 40% della superficie di ghiaccio rispetto alla media del periodo 1981-2010
Dopo aver raggiunto la seconda estensione minima annuale più bassa degli ultimi 42 anni a fine settembre, i ghiacci marini dell’Artico hanno raggiunto un record minimo a metà ottobre. L’estensione della banchisa di ghiaccio ha raggiunto il 14 ottobre i 4.974 milioni di chilometri quadrati: si tratta di un record per la metà di ottobre. Nel 2012, anno record per l’estensione del ghiaccio marino, infatti l’estensione il 14 ottobre raggiungeva i 5.064 milioni di chilometri quadrati. Anche nel 2019 ci eravamo avvicinati con una estensione di 5.137 milioni di chilometri quadrati.
Si tratta di un valore eccezionalmente basso: basti pensare che secondo la media calcolata tra il 1981 e il 2010 l’estensione a metà ottobre dovrebbe restare intorno agli 8.2 milioni di chilometri quadrati. In pratica, per la metà di ottobre, manca all’appello il 40% del ghiaccio marino.
Quest’anno la banchisa aveva già superato il record negativo nel mese di luglio. Le condizioni della banchisa intorno alla metà di luglio risultavano essere un mese in anticipo sul calendario.
Il record negativo raggiunto il 14 ottobre dipende strettamente dalle temperature anomale che continuano ad interessare la regione artica. A settembre la regione più calda del mondo rispetto alla media è stata proprio la Siberia e il vicino Mar Glaciale Artico, il Mare di Laptev. Qui i valori sono rimasti mediamente 5 gradi oltre la norma. Un valore eccezionalmente alto. E le conseguenze sui ghiacci che ricoprono il Mar Glaciale Artico non sono mancate: il Mare di Laptev è tutt’oggi privo di ghiaccio: non era mai successo dal 1979.
Laptev Sea (#Arctic) ice watch —> ? pic.twitter.com/O0q6M74Xs4
— Zack Labe (@ZLabe) October 14, 2020