Artico, inverno finito prima del normale: raggiunta la decima estensione più bassa dal 1979
Raggiunta, molto presto sul calendario, l'estensione massima annuale
Quest’anno la massima estensione stagionale dei ghiacci artici è stata raggiunta prima del normale: secondo l’ultima analisi del National Snow and Ice Data Center è avvenuta il 25 febbraio. Le uniche volte in cui è avvenuta prima (24 febbraio) è stato nel 1987 e nel 1996. E solo in un’altra occasione il massimo è stato raggiunto il 25 febbraio, nel 2015.
Di solito i ghiacci continuano a formarsi grazie al freddo dell’inverno fino al mese di marzo inoltrato: in passato il picco è avvenuto anche nella seconda decade di marzo. Ogni anno, una volta raggiunta l’estensione massima, il ghiaccio inizia a perdere superficie: un processo ciclico che coincide con l’arrivo delle stagioni più miti, primavera ed estate.
Quest’anno l’estensione massima della banchisa di ghiaccio ha raggiunto i 14,88 milioni di chilometri quadrati, ed è stata la decima più bassa dall’inizio delle rilevazioni, ossia dal 1979. Rispetto alla media del periodo 1981-2010 mancano all’appello 770.000 chilometri quadrati. L’estensione massima stagione più bassa della storia è stata raggiunta il 7 marzo 2017, con solo 14,41 milioni di chilometri quadrati.
Nello stesso giorno, la banchisa di ghiaccio in Antartide ha raggiunto l’estensione minima annuale. Per la prima volta dal 1979 l’estensione è scesa sotto la soglia dei 2 milioni di chilometri quadrati (1,92). Si tratta di un record negativo, inferiore di 190.000 chilometri quadrati rispetto al precedente, registrato il 3 marzo 2017. All’appello (rispetto alla media 1981-2010) sono mancati ben 930 mila chilometri quadrati di ghiaccio. In questo caso il minimo stagionale è stato raggiunto nella media del periodo: nella storia, infatti, è stato raggiunto tra il 15 febbraio e il 6 marzo.