Artico mai così in difficoltà
Nuovo record di estensione minima toccato ad aprile
Secondo il National Snow & Ice Data Center (NSIDC), l’estensione dell’Artico ha toccato ad aprile un nuovo record di estensione minima con solo 13,45 milioni di km², circa 230.000 km² in meno rispetto al record precedente registrato nell’aprile 2016. L’estensione è di 1,24 milioni di km² inferiore, rispetto all’estensione media attesa ad aprile calcolata sul periodo 1981-2010.
Le anomalie più ampie si osservano nel Mare di Bering, tra l’Alaska e la Siberia orientale, ma anche nel Mare di Barents, ad ovest dell’arcipelago russo di Novaja Zemlja.
In queste regioni le temperature hanno fatto registrare valori molto più miti rispetto alla media climatologica di aprile.
Nell’Oceano Artico le anomalie positive hanno addirittura raggiunto picchi di +8/9 °C. Sono spiegati dalla circolazione atmosferica su larga scala, ma anche dalla risposta di aria su un mare relativamente morbido senza ghiaccio, rispetto al ghiaccio marino.
Nell’Artico, la massima estensione di ghiaccio marino di solito si verifica a marzo ma può essere osservata anche a febbraio. Di fatto l’estensione massima più bassa è stata registrata nel 2015 proprio nel mese di febbraio. L’estensione minima del ghiaccio artico di solito si verifica a settembre immediatamente dopo la fine dell’estate.
Le osservazioni satellitari iniziate nel 1979 mostrano un netto declino del ghiaccio artico. I dati dicono che l’estensione minima alla fine dell’estate diminuisce più rapidamente rispetto alla massima estensione osservata alla fine dell’inverno boreale.