Groenlandia, a fine luglio il 60% della superficie di ghiaccio ha mostrato segni di fusione
In sofferenza anche la calotta artica: la situazione è peggiore di quanto avvenuto nel luglio 2012
A fine luglio più della metà della superficie di ghiaccio della Groenlandia ha mostrato segni di fusione. La colpa è dell’estrema ondata di caldo che ha investito prima l’Europa centro-occidentale e poi la Scandinavia. Il ghiaccio ha mostrato segni di fusione su quasi il 60% della superficie, un’aera di 938.000 chilometri quadrati. Il record di luglio risale al 2012: il 28 luglio di quell’anno la superficie interessata dalla fusione era di 1.178.000 chilometri quadrati.
Si tratta di un evento anomalo molto preoccupante. Se tutto il ghiaccio che ricopre la Groenlandia dovesse fondersi provocherebbe un aumento del livello di mari e oceani di tutto il mondo di circa 6 metri.
Il 1° agosto, nella stazione di Summit, è stata registrata una temperatura massima di 2,7 gradi. La stazione è posta in cima alla calotta di ghiaccio che ricopre la Groenlandia a 3210 metri sopra il livello del mare. «E’ stato battuto, anzi stracciato, il precedente record di caldo per un mese di agosto che ad oggi era di -1,4 °C», commenta Daniele Izzo, meteorologo di Meteo Expert. «Nell’ultima settimana, a seconda delle zone, le temperature sono state dai 15 e ai 30 gradi sopra le medie stagionali! Quest’anno le “ondate di caldo” oltre il Circolo Polare si susseguono con il risultato lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia si sta verificando a ritmi simili a quelli record del 2012.
Secondo le prime stime, a luglio lo scioglimento dei ghiacci, che ieri ha registrato una giornata record, ha riversato 197 miliardi di tonnellate d’acqua nell’Atlantico, provocando l’innalzamento dell’oceano di 0,5 mm. Per avere un termine di confronto ricordo che il livello degli oceani si innalza mediamente di 3,3 mm all’anno».
The Naujatkuat River in West Greenland running high in end of July, my gauging station is perched on the bedrock. With the exceptional heat wave coming I have my fingers crossed for it not being washed away. pic.twitter.com/JPofxDIELN
— Irina Overeem (@IrinaOvereem) July 30, 2019
La scienziata Irina Overeem ha pubblicato un video preoccupante di un fiume in piena nell’ovest della Groenlandia, durante l’ondata di caldo di fine luglio. Da quando lavora qui, dal 2007, afferma di non aver mai visto così tanta acqua. C’era talmente tanta acqua che il sito di ricerca che frequenta da anni rischiava di esser spazzato via dalla furia del fiume.
In sofferenza anche la calotta artica: la situazione è peggiore di quanto avvenuto nel luglio 2012, anno in cui è stato toccato il record minimo di estensione della calotta.
Lo rilevano i dati del National Snow and Ice Data Center. Solo nella prima metà di luglio l’estensione della calotta artica era di 7,8 milioni di chilometri quadrati: si tratta di 1,9 milioni di chilometri quadrati in meno rispetto alla media. Una estensione molto simile al record di metà luglio del 2012.
La condizione dei ghiacciai alpini non è migliore: in Svizzera sono andati persi 800 milioni di tonnellate di ghiaccio durante le ondate di caldo di fine giugno e fine luglio.