Ogni giorno a luglio la calotta artica ha perso una superficie di ghiaccio grande quanto il Nord Italia
Nuovo campanello d'allarme per i ghiacci artici: battuto a luglio il record negativo di estensione del 2012
Nuovo campanello di allarme per i ghiacci artici: a luglio l’estensione della calotta di ghiaccio artico ha segnato un nuovo record negativo, rimanendo per diversi giorni al di sotto dell’estensione del 2012. Per dare un’idea della gravità basti pensare che ogni giorno nell’ultimo mese la calotta di ghiaccio ha perso una superficie grande come tutto il Nord Italia.
L’allarme viene dagli esperti del National Snow and Ice Data Center. Durante il mese di luglio 2019 i ghiacci hanno raggiunto una estensione record di 7,59 milioni di chilometri quadrati, ben 80 mila al di sotto del record del 2012. Rispetto alla media calcolata tra il 1981 e il 2010, mancano all’appello 1.88 milioni di chilometri quadrati.
Facendo una media, a luglio sono andati persi 105 mila chilometri quadrati di ghiaccio ogni giorno, ben 86 mila km2 in più rispetto alla media. Facendo un paragone, è come se ogni giorno fosse andata persa una superficie pari a tutto il Nord Italia (Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli).
La soglia dei 100 mila km2 era stata superata solo i sette anni: 1990, 1991, 2007, 2009, 2013, 2015 e 2018.
Condizioni climatiche
La prima metà del mese di luglio la temperatura dell’aria nella regione artica è rimasta oltre la norma, mentre nella seconda metà si è riportata in media. Nel frattempo, però, a fine mese la Groenlandia veniva raggiunta dall’ondata di caldo record che ha attraversato l’Europa, contribuendo ad accelerare il processo di fusione che ha coinvolto il 60% della superficie di ghiaccio.
Nonostante le fluttuazioni, la temperatura media del mese di luglio è rimasta oltre la norma, contribuendo alla fusione del ghiaccio che, a fine mese, ha lasciato sostanzialmente libera la rotta del mare del Nord che collega Europa e Asia attraverso la Siberia orientale e il Mare di Laptev.
Lo zampino degli incendi
Gli incendi senza precedenti che tra giugno e luglio hanno interessato ampie zone della Siberia, dell’Alaska e della Groenlandia non hanno certo aiutato. La fuliggine si è depositata sulla superficie super riflettente di ghiaccio e neve, permettendo all’energia solare di essere assorbita. Gli incendi, inoltre, hanno rilasciato in atmosfera una quantità impressionante di anidride carbonica. Si tratta di una sorta di “effetto domino”, noto col termine di “feedback climatico”.
L’estensione minima del 2019 potrebbe essere tra le più basse di sempre
Ad inizio agosto il ritmo non è diminuito: l’estensione della calotta artica è scesa sotto la soglia dei 6 milioni di km2 : un evento eccezionale che non è mai successo prima del 1999. Secondo gli esperti l’estensione minima annuale, che normalmente viene raggiunta intorno alla metà del mese di settembre, potrebbe rientrare nelle cinque più basse di sempre.