Orso polare dorme sull’iceberg: la foto premiata racconta della bellezza e fragilità dell’Artico
La fotografia, scattata dal fotografo Nima Sarikhani, ha vinto la sezione Wildlife Photographer of the Year People’s Choice Award
Con la fotografia di un orso che dorme sopra un piccolo iceberg, il fotografo Nima Sarikhani ha vinto il premio Wildlife Photographer of the Year People’s Choice Award. Lo scatto, realizzato dopo 3 giorni di ricerca nella fitta nebbia al largo delle Svalbard, suscita tenerezza ma anche preoccupazione.
“Letto di ghiaccio”, la foto dell’orso polare addormentato su un piccolo iceberg
Il fotografo ha raccontato di aver seguito una coppia di orsi, uno più anziano e uno più giovane per otto ore. Poco prima della mezzanotte l’orso più giovane si è arrampicato su un piccolo iceberg e ha scavato con le sua zampe una conca su cui sedersi e dormire.
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L’orso polare è protagonista, ma questa foto non racconta solo la vita nell’artico. Dalla minuscola dimensione di quell’iceberg, traspare la drammatica condizione delle banchise di ghiaccio artico, destinate nei prossimi anni a rimpicciolirsi sempre di più a causa del riscaldamento globale.
Quel minuscolo iceberg, oggi appena sufficiente a sorreggere un solo orso bianco, domani potrebbe infatti ridursi ancora e ancora, finché l’orso non potrà più trovare un letto su cui dormire, o una piattaforma da cui cacciare.
La perdita di ghiaccio artico e le conseguenze a livello locale e globale
La regione artica è difatti quella che più di tutte sta subendo un riscaldamento anomalo, che qui viaggia infatti 4 volte più velocemente rispetto al resto del mondo. L’aumento delle temperature, i cambiamenti delle correnti marine e dei venti, la perdita di ghiaccio, stanno cambiando profondamente l’artico: la copertura della calotta polare si riduce del 14% ogni decennio.
Secondo una recente ricerca, con un riscaldamento di circa 2 gradi l’Artico potrebbe perdere tutti i ghiacci estivi già intorno al 2030. L’estensione della banchisa di ghiaccio varia nel corso dell’anno: si rimpicciolisce durante l’estate e si estende durante l’inverno. L’aumento delle temperature, però, sta riducendo la sua estensione media, fondendo anche i ghiacci più “vecchi”, quelli più resistenti.
Ma i cambiamenti nell’artico non si fermano alla perdita del ghiaccio marino. La regione artica subisce una trasformazione del clima e dell’ambiente molto profonda. Parliamo di un aumento delle precipitazioni piovose, di incendi e perfino del passaggi di tifoni: si tratta di fenomeni che di solito non associamo al clima tipico dell’artico, ma che stanno diventando sempre più ricorrenti.
La perdita di ghiaccio, dalla regione artica e non solo, è una delle conseguenze più devastanti della crisi climatica e trasformerà il Pianeta, aumentando il livello dei mari, acidificando gli oceani, e decretando l’estinzione di molte specie. L’effetto domino del riscaldamento globale sul clima e sull’ambiente è potente e riguarda ogni angolo del Pianeta, e ogni essere vivente.