Ghiacci

Rotte artiche: con +2°C il passaggio a Nord-Ovest sarà sicuramente navigabile

La strada si sta aprendo e sono già tante le agenzie che propongono crociere di lusso tra i ghiacci. Una nuova minaccia per l'ambiente e per le popolazioni locali, già messi a dura prova dalla crisi climatica

La fusione estiva dei ghiacci della regione artica libera ormai ogni anno le rotte marittime transpolari e lungo il Passaggio a Nord-Ovest e Nord-Est. Nell’ultimo periodo le rotte marine artiche, specie quelle che percorrono la costa settentrionale della Russia, in estate erano praticamente libere dai ghiacci. Per questo motivo queste regioni hanno visto sempre più navi commerciali transitare qui, talvolta scortate da una rompighiaccio.

Quest’anno le cose sono andate diversamente. Lo rende noto l’ultimo aggiornamento del National Snow and Ice Data Center. Durante l’estate 2021 lungo il Passaggio a Nord-Est i ghiacci si sono ritirati dalla costa del mare di Laptev diverse settimane fa, ma il Mare di Kara è ancora ghiacciato in superficie e nel Mare della Sibera orientale i ghiacci rimangono vicino alla costa. Ma è difficile prevedere se entro la fine dell’estate e quindi della stagione della fusione il ghiaccio libererà la rotta navale in queste zone. Anche il Passaggio a Nord-Ovest, che attraversa l’arcipelago canadese, è ancora bloccato dal ghiaccio e probabilmente non si aprirà quest’anno.

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Ma quello che sta succedendo in questo 2021 è un’eccezione, la tendenza è infatti chiara: durante le estati del prossimo futuro il Mar Glaciale Artico tenderà a perdere sempre più ghiaccio, liberando per periodi più o meno lunghi gran parte delle rotte transpolari.

Passaggio a Nord-Ovest sicuramente navigabile a 2 gradi Celsius

Un recente studio pubblicato su Nature ha cercato di ipotizzare quali potrebbero essere le conseguenze dei diversi scenari climatici sulle condizioni della banchisa di ghiaccio della regione artica e quindi sulla navigabilità delle acque regolata dal Polar Code, un codice internazionale sul transito navale in acque polari. Conseguenze che – bisogna dirlo – non tengono conto dell’effetto locale dei venti e delle correnti marine sullo spostamento ed accumulo dei ghiacci lungo i tratti costieri, che può cambiare di anno in anno.

Transport Volume of Worldwide Maritime Trade 1990–2016 (Statista Research Department, 2020)

Negli ultimi 50 anni l’estensione estiva del ghiaccio marino lungo il settore canadese è diminuita del 5-20% ogni decennio, e nel futuro peggiorerà. Dalle analisi, basate sulle proiezioni dei modelli climatici, emerge che con un riscaldamento di 2 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali (l’obiettivo dell’Accordo di Parigi), il Passaggio a Nord-Ovest sarà sicuramente navigabile alla fine dell’estate boreale (con una probabilità del 100%), almeno per un periodo di tempo.

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Il Mare di Beaufort in particolare sarà libero dal ghiaccio per molto più tempo: con un riscaldamento di 2°C ci saranno 100-200 giorni l’anno senza ghiaccio e 200-300 giorni con un riscaldamento di 4°C. Questo netto aumento sarà provocato sostanzialmente dalla perdita del ghiaccio pluriennale a favore di un ghiaccio “giovane”, che si forma e si fonde nell’arco di un anno.

Rotte transpolari per fini commerciali e turistici: aumentano le crociere nell’Artico

L’assenza del ghiaccio apre a nuove rotte marittime e invoglia più persone a recarsi in questa regione per sfruttarne le risorse naturali (estrazione di olio e gas, industria ittica) e paesaggistiche, per fini commerciali e turistici. Un rischio per le popolazioni e per la fauna locale, già seriamente minacciate dalla crisi climatica.

Il numero di crociere che hanno come destinazione la regione artica è aumentato negli ultimi anni. Questo è dovuto a causa della maggiore navigabilità delle acque, ma anche della maggior consapevolezza e dell’aumento della domanda turistica: insomma, l’offerta propone viaggi che promettono una esperienza unica e irripetibile, una sorta di “ultima chance di vedere iceberg e ghiacci marini prima della loro definitiva scomparsa”.

Foto di Aline Dassel da Pixabay

Qualche esempio. Abercrombie and Kent, una agenzia di viaggi di lusso britannica, ad esempio offre una crociera lungo il Passaggio di Nord-Ovest della durata di 24 giorni a 34.000 sterline a testa. L’americana Epic Polar propone crociere lungo l’artico canadese di 17 giorni per un prezzo di oltre 15.000 dollari su navi che possono ospitare fino ai 300 ospiti. Anche la Quark Expeditions propone crociere lungo il passaggio di Nord-Ovest della durata di 9 giorni per circa 6.000 dollari, con escursioni a piedi, in elicottero o kayak. La italiana Tucano Viaggi propone un pacchetto per l’artico canadese della durata di 17 giorni da un minimo di 6.000 euro fino agli oltre 34.000 euro richiesti per le ultra suite.

Le nuove opportunità per il settore turistico però fanno emergere delle perplessità sulla capacità di queste nuove destinazioni esotiche di sostenere i flussi turistici. Secondo uno studio le comunità artiche spesso non hanno beneficiato dell’espansione turistica, guidata dai grandi tour operator. L’arrivo del turismo provoca un aumento dei livelli di inquinamento, di rifiuti senza contare il disturbo della fauna locale e l’interruzione delle attività e delle tradizioni locali. Qui, una delle zone maggiormente colpite dalla crisi climatica e forse uno degli ultimi luoghi incontaminati del Pianeta, manca davvero solo questo.

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Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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