La deforestazione dell’Amazzonia mai così elevata negli ultimi 15 anni
Il rapporto annuale del Governo svela come la foresta amazzonica abbia perso un'area quasi 17 volte la dimensione di New York City. E intanto gli ambientalisti brasiliani denunciano: «Dati volontariamente omessi alla COP26»
L’Amazzonia ha raggiunto livelli di deforestazione mai visti negli ultimi 15 anni. Secondo il rapporto annuale del Governo, basato sulle misurazioni satellitari dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (INPE), la foresta pluviale più grande del mondo ha perso 13.235 chilometri quadrati di alberi in un anno, un’area quasi 17 volte la dimensione di New York City. I dati stabiliscono che, da agosto 2020 a luglio 2021, la deforestazione è aumentata del 22%, raggiungendo il livello più alto dal 2006.
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Il rapporto del Governo svela come l’attuale tasso di deforestazione dell’Amazzonia sia il peggiore dal 2006, quando era di 14.286 chilometri quadrati. Si tratta del terzo aumento consecutivo del governo Bolsonaro nonché della prima volta dall’inizio delle misurazioni nel 1988 che la devastazione aumenta per quattro anni consecutivi.
L’organizzazione ambientalista brasiliana, Observatorio do Clima, denuncia la volontaria omissione di questi dati alla COP26: “La nota di Inpe è datata 27 ottobre. Ciò dimostra che il governo aveva già a portata di mano i dati sulla deforestazione quando si è recato alla conferenza sul clima COP26 in Scozia e li ha deliberatamente omessi. Pur nascondendo il numero alla società brasiliana e alla comunità internazionale – sottolinea -, il governo ha annunciato a Glasgow l’intenzione di eliminare la deforestazione illegale nel 2028 e ha firmato una dichiarazione sulle foreste in cui si impegna ad azzerare tutta la deforestazione nel 2030“.
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«Il trionfo di un progetto crudele che fa scomparire davanti ai nostri occhi la più grande foresta pluviale del mondo»
L’Organizzazione brasiliana sottolinea inoltre come sotto il governo di Jair Bolsonaro, la deforestazione media dell’Amazzonia sia di 11.405 chilometri quadrati all’anno. Una cifra superiore del 51% rispetto al 2018, l’ultimo anno del governo Temer, e del 75% rispetto alla media dei dieci anni precedenti (2009-2018). “E’ il risultato di uno sforzo persistente, pianificato e continuo per distruggere le politiche di protezione ambientale del regime da parte di Jair Bolsonaro. È il trionfo di un progetto crudele che fa scomparire davanti ai nostri occhi la più grande foresta pluviale del mondo e fa del Brasile di Bolsonaro una minaccia climatica globale”, ha affermato Marcio Astrini, segretario esecutivo di Observatorio do Clima.