Salute del pianeta

Le foreste diventano fonti di CO2 per colpa dell’uomo: lo studio

Le foreste in almeno 10 siti del patrimonio mondiale dell’Unesco sono diventate fonti di carbonio dall’inizio degli anni 2000 a causa delle azioni dell’uomo come incendi, deforestazione e riscaldamento globale.
Lo afferma un nuovo rapporto condotto dal World Resources Institute, dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e dall’Unesco.

Aree protette come il parco nazionale di Yosemite negli Stati Uniti, l’area delle Greater Blue Mountains in Australia e le foreste pluviali tropicali di Sumatra in Indonesia sono tra i siti che hanno emesso più anidride carbonica di quanta ne abbiano assorbita dal 2001 a causa delle attività umane.

I siti Unesco boschivi corrispondono a un’area grande il doppio della Germania e immagazzinano una enorme quantità enorme di CO2
La rete di 257 foreste del patrimonio mondiale rimuove circa 190 milioni di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera ogni anno.

Le foreste sempre più minacciate dalla crisi climatica

Secondo gli scienziati, all’inizio del secolo si sono verificati alcuni processi che hanno influito pesantemente sul processo di assorbimento dell’anidride carbonica da parte delle foreste tropicali: l’area coperta da foreste vergini è diminuita del 19%;la loro capacità di assorbire carbonio è crollata del 33%;le emissioni di gas serra sono aumentate a dismisura, facendo segnare un allarmante +46%.
Inoltre secondo autorevoli studi sulle foreste tropicali in Africa e in Amazzonia gli alberi sono in grande sofferenza per l’aumento delle temperature e della siccità, fenomeni che rallentano la loro crescita e possono provocare anche la loro morte.

Redazione

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