Nuovo forte sbiancamento della Grande barriera corallina
L'Australia sta pagando il conto delle ondate di caldo record e degli incendi anche sui coralli
Le barriere coralline di tutto il mondo da anni sono in estrema sofferenza a causa del riscaldamento globale. Nonostante la maggior parte dei coralli possa vivere solo in acqua calda, sono molto sensibili alle temperature sopra la norma. Gli scienziati australiani hanno dichiarato che per la terza volta in soli 5 anni, la temperatura dell’acqua insolitamente calda, ha causato un enorme “sbiancamento di massa” nella Grande barriera corallina: parecchi non sopravviveranno. Il riscaldamento globale sta minacciando la salute di uno dei più importanti ecosistemi marini del mondo: le temperature record di febbraio potrebbero aver causato un’enorme perdita, come purtroppo già accaduto nel 2016 e nel 2017. “Possiamo confermare che la Grande barriera corallina sta vivendo il suo terzo evento di sbiancamento di massa in 5 anni. La barriera era ancora in fase di ripresa dagli eventi del 2016 e del 2017 e questo episodio non fa che peggiorare la situazione. I cambiamenti climatici stanno inasprendo l’impatto di questi eventi che oltretutto sono sempre più frequenti”, ha affermato David Wachenfeld, capo scienziato della Great Barrier Reef Marine Park Authority, un’agenzia governativa australiana che ha basato gli studi su osservazioni fatte sia in acqua che dall’aria.
Ondate di caldo record e incendi catastrofici hanno riscaldato la temperatura dell’acqua dell’oceano. Febbraio è stato il mese più caldo mai registrato, con letture in alcuni luoghi di oltre 5 gradi Fahrenheit sopra la media per il periodo dell’anno. La Grande barriera corallina è la più grande estensione di corallo al mondo, composta da oltre 2900 barriere coralline singole e da 900 isole; si estende per 2300 km, su una superficie di circa 344 400 km² nell’Oceano Pacifico, al largo della costa tropicale nord-orientale dell’Australia. È costituita principalmente dai resti sbiancati di innumerevoli generazioni passate di coralli e molluschi, con coralli viventi e altri invertebrati aggrappati alla sua superficie. Sostiene migliaia di specie marine ed è essenziale per la vita di alcuni gruppi aborigeni e dei nativi delle Isole dello Stretto di Torres, tra la terraferma australiana e la Nuova Guinea. Il piano governativo Reef 2050 mira a ridurre l’inquinamento idrico che minaccia anche i coralli, regolando fattori come il deflusso agricolo, il dragaggio e lo sviluppo dei porti. Esistono anche programmi per controllare picchi improvvisi nella popolazione di stelle marine corona di spine, che si nutrono di corallo. Queste misure non riescono però a compensare il danno causato dal riscaldamento globale.