Nel 2023 potrebbe tornare El Niño con un aumento delle temperature globali
L'Organizzazione di Meteorologia Mondiale ha pubblicato un aggiornamento sulle previsioni del fenomeno ENSO
Dopo un lungo periodo dominato dalla Nina, secondo l’ultimo aggiornamento della WMO (Organizzazione Mondiale della Meteorologia) nel corso del 2023 potrebbe tornare El Nino.
Stiamo parlando del cosiddetto ENSO (El Nino Souther Oscillation), un fenomeno che interessa la superficie dell’Oceano Pacifico Equatoriale che ciclicamente si riscalda (El Niño), si raffredda (La Niña) o rimane in condizioni neutrali.
Gli ultimi 3 inverni boreali sono stati tutti caratterizzati dalla presenza della Niña (per questo si dice che ha fatto “un triplo tuffo“). In questo avvio di 2023, invece, le condizioni sono tornate neutrali e dovrebbero restare tali almeno fino a maggio. Le ultime proiezioni della WMO infatti indicano una probabilità de 90% di ritrovare condizioni ENSO neutrali nel periodo marzo, aprile, maggio, ossia la primavera meteorologica per il nostro emisfero. Nei mesi successivi la probabilità tenderà a diminuire, con un 80% tra Aprile e Giugno e un 60% tra Maggio e Luglio.
El Nino potrebbe tornare nella seconda parte del 2023
Nella seconda parte del 2023 dunque aumenterebbero le probabilità di un riscaldamento anomalo del Pacifico equatoriale. In particolare si prevede una probabilità del 35% nel periodo maggio-luglio e, osservando le previsioni a lungo termine, del 55% nel periodo giugno-agosto. Si tratta di stime nel lungo periodo che quindi potrebbero subire variazioni anche importanti.
“Il primo triplo tuffo La Niña del 21° secolo sta finalmente volgendo al termine – ha detto il segretario generale dell’OMM, il Professore Petteri Taalas-. L’effetto di raffreddamento di La Niña ha frenato temporaneamente l’aumento delle temperature globali, anche se gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati. Se ora entriamo in una fase di El Niño, è probabile che questo alimenterà un altro picco delle temperature globali“.
Quello che infatti si teme è un effetto negativo sul riscaldamento globale. Il 2016 è ad oggi ancora l’anno più caldo mai registrato: è stato un anno segnato dal Niño, dal suo potere riscaldante, e dal cambiamento climatico. Secondo la WMO c’è una probabilità del 93% che almeno un anno da qui al 2026 diventi il nuovo anno più caldo mai registrato, e secondo uno studio condotto dal Regno Unito Met Office c’è una probabilità del 50:50 che la temperatura globale raggiunga temporaneamente 1,5°C al di sopra dell’era preindustriale.