In Senegal le donne hanno marciato contro i cambiamenti climatici
Sabato 23 ottobre a Dakar una manifestazione tutta al femminile per promuovere la partecipazione delle donne al dibattito sul clima in vista della COP26
Sabato 23 ottobre a Dakar in Senegal, le donne sono scese in piazza per marciare contro i cambiamenti climatici. L’obiettivo di questa manifestazione pacifica è stato quello di promuovere la partecipazione delle donne al dibattito sul clima e incoraggiare le persone a considerare le loro preoccupazioni climatiche specifiche come donne senegalesi e africane in vista dell’imminente COP26. In centinaia hanno marciato attraverso la capitale senegalese mentre cantavano ed esibivano striscioni che chiedevano azioni veloci e concrete. “È per far sentire la voce delle donne africane, in particolare quella delle donne senegalesi, perché oggi il mondo si trova di fronte a quello che si chiama cambiamento climatico e gli effetti si fanno sentire ovunque in Senegal” ha dichiarato Khady Camara, una delle organizzatrici dell’evento.
“Siamo a conoscenza del vertice di Glasgow e vogliamo ascoltare le affermazioni delle donne impegnate nella lotta contro l’ingiustizia climatica. Sappiamo che siamo tutte impegnate, abbiamo tutte lo stesso Pianeta. Perché le altre non smettono di inquinare il nostro continente? Non vogliamo più questo inquinamento. Non abbiamo più acqua. Gli animali muoiono per mancanza d’acqua o il suolo è avvelenato. Non possiamo più fare agricoltura. Come ci svilupperemo?” ha aggiunto Nadia Dia, organizzatrice, incoraggiando le donne a salire a bordo per combattere questa battaglia contro l’ingiustizia climatica, dedicata anche alle generazioni future. Secondo il recente rapporto “The State of the Climate in Africa 2020”, pubblicato il 19 ottobre dalla World Meteorological Organization in collaborazione con African Union Commission, Economic Commission for Africa, Africa Climate Policy Centre, organizzazioni scientifiche africane e internazionali e altre agenzie ONU, il cambiamento dei modelli di precipitazioni, l’incremento delle temperature e le condizioni meteorologiche più estreme hanno contribuito all’aumento dell’insicurezza alimentare, della povertà e degli sfollamenti in Africa nel 2020, aggravando la crisi socio-economica e sanitaria innescata dalla pandemia di Covid-19. Il mega-rapporto sullo stato del clima in Africa è un’istantanea dei trend e degli impatti dei cambiamenti climatici, tra i quali l’innalzamento del livello del mare e lo scioglimento degli iconici ghiacciai del continente.
Nella prefazione del rapporto, il segretario generale della World Meteorological Organization, Petteri Taalas, scrive: “Durante il 2020, gli indicatori climatici in Africa sono stati caratterizzati da un continuo riscaldamento delle temperature, accelerazione dell’innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici e climatici estremi, come inondazioni, frane, siccità e dagli impatti devastanti associati. Il rapido restringimento degli ultimi ghiacciai rimasti in l’Africa orientale, che si prevede si scioglieranno completamente nel prossimo futuro, segnala la minaccia di un cambiamento imminente e irreversibile per il sistema terrestre. Insieme alla ripresa dal Covid-19, il miglioramento della resilienza climatica è un’esigenza urgente e continua. Gli investimenti sono particolarmente necessari nello sviluppo delle capacità e nel trasferimento tecnologico, nonché nel miglioramento dei sistemi di allerta precoce dei Paesi, compresi i sistemi di osservazione meteorologica, idrica e climatica”.