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Lo stretto legame tra ondate di caldo marine e terrestri: lo studio

Durante l’estate del 2023 il mare superficiale e le terre emerse dell’Europa nord-occidentali hanno subito ondate di caldo senza precedenti, con anomalie che nel giugno 2023 nel nord dell’Irlanda sono arrivate fino a superare la soglia dei 5 gradi.

Attraverso una analisi retrospettiva, gli scienziati hanno realizzato uno studio, pubblicato su Nature, che dimostra quanto sia stretto il legame tra condizioni meteorologiche e ambientali dei settori marini e terrestri durante l’ondata di caldo marina più lunga mai registrata in questa regione.

Ondate di caldo marine e terrestri: le connessioni

Secondo lo studio, che ha preso in esame i dati osservati e le proiezioni modellistiche, l’ondata di caldo marino si è sviluppata rapidamente a causa delle forti forzanti atmosferiche – ovvero dell’alto livello di sole, di venti deboli e della presenza di aria tropicale – e della debole attività delle onde in regimi meteorologici anticiclonici.

L’ondata di caldo marina, avviatasi a causa di queste condizioni di calma anticiclonica, nel pieno dell’estate boreale, ha avuto essa stessa delle conseguenze sulle condizioni atmosferiche: sul mare ha ridotto la copertura nuvolosa e sulla terra ha contribuito a battere i record di temperatura media di giugno e ad aumentare le precipitazioni convettive attraverso brezze marine più forti, più calde e umide.

Queste ondate di calore marine si verificano in ogni angolo del Pianeta, ad un ritmo e ad una intensità crescente a causa della crisi climatica. Alle medie latitudini tendono ad avere una durata più breve alle medie latitudini, circa 10-15 giorni, data la grande ampiezza del ciclo annuale e la variabilità della corrente a getto.

Il riscaldamento anomalo della superficie dei mari e degli oceani, intensificata dal riscaldamento globale, ha reso ondate di calore marine simili molto più frequenti e durature. Si prevede infatti che temperature tali della superficie del mare diventeranno molto più comuni entro la metà del secolo in uno scenario di elevate emissioni di gas serra.

Temperatura superficiale marina per il periodo 1982–2023, climatologie medie (1982–2002 in linea intera e 2003–2022 in linea tratteggiata), 10°–90° centile (anomalie livellate con media mobile di 31 giorni), Ombreggiatura: Categoria I, Categoria II, Categoria III ondate di calore marine utilizzando Hobday et al. 1 mediato sulla NWS (NWS=contorno nero spesso in ( c )); b Uguale a , ma ingrandito sull’ondata di calore, la linea rossa tratteggiata è la tendenza degli ultimi 20 anni del 2023; c mappa dell’anomalia media durante la settimana di picco (19-25 giugno 2023) rispetto alla media 1982-2012; d Distribuzione di probabilità normalizzata dei trend delle SST a 7 giorni sulla piattaforma dell’Europa nord-occidentale: il trend massimo di giugno 2023 è in rosso (2,4 °C). È il secondo trend più alto dopo il trend massimo viola (2,6 °C). Fonte: Berthou, S., Renshaw, R., Smyth, T. et al. Exceptional atmospheric conditions in June 2023 generated a northwest European marine heatwave which contributed to breaking land temperature records. Commun Earth Environ 5, 287 (2024). https://doi.org/10.1038/s43247-024-01413-8

Ma veniamo a giugno 2023. La temperatura media nella piattaforma dell’Europa nordoccidentale è stata di +2,9 gradi più calda rispetto a giugno climatologico nel sistema operativo di analisi della temperatura della superficie del mare e del ghiaccio marino basato su osservazioni satellitari. L’ondata marina è durata che ben 16 giorni, un dato senza precedenti negli ultimi 40 anni.

Durante la settimana di picco – ovvero dal 19 al 26 giugno – le temperature superficiali del mare hanno mostrato localmente anomalie di +5 °C nel Mare del Nord centrale e nella piattaforma irlandese.

In condizioni anticicloniche persistenti, come quelle registrate nel giugno 2023, l’aria si muove lentamente e accumula calore e umidità dal mare prima di essere trasportata sulla terraferma. L’ondata di caldo marina, secondo lo studio, ha aumentato la temperatura e le precipitazioni sulla terraferma, attraverso l’avvezione della temperatura dell’aria vicino alla superficie e le anomalie dell’umidità da parte delle brezze marine.

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Fonte: Berthou, S., Renshaw, R., Smyth, T. et al. Exceptional atmospheric conditions in June 2023 generated a northwest European marine heatwave which contributed to breaking land temperature records. Commun Earth Environ 5, 287 (2024). https://doi.org/10.1038/s43247-024-01413-8

L’ondata di caldo marina ha avuto un forte impatto sulle condizioni meteorologiche sulla terraferma: il Regno Unito nello stesso periodo ha infatti superato la temperatura record mensile di giugno di +0,9 °C, di cui 0, 6 gradi – secondo lo studio – proviene dal feedback (dall’impatto) dell’ondata di caldo marina.

Durante la settimana di punta dell’ondata di calore marina, le isole britanniche sono state più calde di 1,1°C e hanno registrato il 23% di precipitazioni in più, sebbene il vapore acqueo sia aumentato solo del 7% per grado, in linea con la relazione Clausius-Clapeyron.

Lo studio di queste correlazioni meteorologiche e il rapporto causa-effetto delle variabili, è molto interessante perché non solo fa luce sugli eventi del recente passato, ma può essere fondamentale per comprendere meglio gli effetti del riscaldamento globale su scala locale e quindi prevederne i rischi.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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