A Roma è stato raggiunto un accordo fondamentale per la biodiversità
Alla COP16 sulla biodiversità passi avanti importanti per tutelare la natura, ma serve fare molto di più

Questa settimana la sede della FAO, a Roma, ha ospitato una sessione speciale della COP16, Conferenza ONU sulla Biodiversità.
I negoziati della COP16 si erano tenuti in Colombia nel novembre 2024, ma la conferenza era poi stata sospesa per il mancato raggiungimento del quorum, a sua volta provocato da divisioni tra i Paesi così nette e profonde da impedire l’avanzamento dei lavori. Con queste premesse, la sessione extra della COP16 – che si è svolta a Roma in solo tre giorni, tra martedì 25 e giovedì 27 febbraio – appariva decisamente non semplice. E così è stata.
I negoziati hanno infatti arrancato, senza riuscire a decollare per ben due giorni. Alla fine, però, nella notte tra giovedì e venerdì è stato ufficialmente approvato un pacchetto di decisioni chiave, relative alla finanza per la biodiversità e al monitoraggio delle misure portate avanti per la biodiversità.
🚨A historic day for biodiversity! At #COP16Resumed, we achieved the adoption of the first global plan to finance the conservation of life on Earth.
📌 Resource mobilization
📌 Financial mechanism
📌 Monitoring framework🔎 The implementation of the Global Biodiversity… pic.twitter.com/DtCr0Z7xDG
— Susana Muhamad (@susanamuhamad) February 27, 2025
Sul fronte della finanza, durante la COP16 si è discusso della creazione di un nuovo fondo per la biodiversità, oltre al GEF (Global Environment Facility). La proposta, sostenuta dai Paesi in via di sviluppo ma osteggiata da diversi Paesi ricchi, ha portato alla decisione di istituire un nuovo meccanismo finanziario che dovrà essere adottato nel 2028. Confermato inoltre l’obiettivo di mobilitare almeno 200 miliardi di dollari l’anno entro il 2030, con i Paesi sviluppati chiamati a contribuire con almeno 20 miliardi l’anno, da aumentare a 30 miliardi entro la fine del decennio. per quanto riguarda invece il monitoraggio dei progressi è stato approvato un pacchetto di indicatori per valutare l’attuazione dei 23 obiettivi del Quadro Globale per la Biodiversità.
«Le Parti hanno fatto un passo nella giusta direzione», ha commentato Efraim Gomez, Global Policy Director del WWF Internazionale. «C’è consenso su come procedere per mettere in atto gli accordi finanziari necessari per fermare la perdita di biodiversità e ripristinare la natura. Tuttavia, questo accordo non è sufficiente. Ora inizia il vero lavoro. È preoccupante che i Paesi sviluppati non siano ancora sulla buona strada per onorare il loro impegno di mobilitare 20 miliardi di dollari entro il 2025 a favore dei Paesi in via di sviluppo. Investire nella Natura è essenziale per il futuro dell’umanità».
Il prossimo appuntamento fondamentale per le politiche relative all’ambiente e al clima sarà la COP30 sui cambiamenti climatici, che a novembre si svolgerà in Brasile.
Leggi anche:
La Commissione UE ha presentato il Clean Industrial Deal. Di cosa si tratta |