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Antartide, il progetto Beyond EPICA raggiunge il ghiaccio più antico della Terra

Un risultato storico per lo studio del clima della Terra

Nel cuore dell’Antartide, a 40 chilometri dalla base italo-francese Concordia, gli scienziati e i tecnici impegnati nella quarta e decisiva campagna di carotaggio del progetto europeo Beyond EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica) – Oldest Ice sono riusciti a raggiungere il fondo della calotta glaciale, toccando la roccia sottostante, a 2800 metri di profondità.

Si tratta di un risultato storico per lo studio del clima della Terra: il ghiaccio estratto fornirà informazioni dirette sull’evoluzione della temperatura dell’aria e della concentrazione dei gas climalteranti negli ultimi 1,2 milioni di anni, e probabilmente oltre, estendendo di circa 400.000 anni il record raggiunto un ventennio fa con il progetto EPICA.

Il progetto EPICA, concluso nel 2005, portò infatti all’estrazione di una carota di ghiaccio lunga 3270 metri,  che permise di coprire gli ultimi 800.000 anni della storia del clima e della composizione atmosferica. La carota comprendeva otto lunghi periodi glaciali (periodi freddi) alternati a otto periodi interglaciali, più caldi e più brevi.  Le analisi condotte da diversi ricercatori mostrarono che il livello di CO2 raggiunse il suo minimo durante il periodo glaciale compreso tra 650.000 e 750.000 anni fa, mentre il suo picco, con concentrazioni elevatissime, è posizionato ai giorni nostri, negli ultimi pochi decenni.
Un evidente cambiamento climatico avvenne 430.000 anni fa, in corrispondenza della transizione tra un periodo glaciale e uno interglaciale. Da quel momento, fino ad oggi, si sono succeduti quattro cicli glaciali-interglaciali di grande ampiezza, mentre il periodo precedente vide cicli di ampiezza inferiore, con temperature meno elevate durante i periodi interglaciali e meno rigide durante i periodi glaciali.

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La tenda di perforazione della campagna 2024/25 del progetto Beyond EPICA in Antartide. Foto di Federico Scoto (PNRA/IPEV) da X, @OldestIce

Il progetto Beyond EPICA ora punta a risolvere uno dei misteri più complessi delle scienze del clima. Le nuove carote di ghiaccio offriranno infatti l’opportunità di studiare l’importante riorganizzazione delle oscillazioni climatiche avvenuta durante la Transizione del Pleistocene Medio, tra 900.000 e 1,2 milioni di anni fa, quando i cicli glaciali rallentarono, passando da intervalli di 41.000 anni a intervalli di 100.000 anni. Le ragioni di questo cambiamento, registrato dai sedimenti marini, rimangono al momento ignote.

Uno degli obiettivi principali del progetto è trovare i legami tra il ciclo del carbonio, la criosfera, l’atmosfera e l’oceano durante questa importante transizione, per comprendere meglio i processi che governano il sistema climatico, quindi progettare strategie efficaci di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici indotti dall’uomo, e migliorare la nostra capacità di prevedere i cambiamenti climatici futuri.

Ma non finisce qui. L’analisi del ghiaccio molto antico e fortemente deformato presente in profondità, negli ultimi 210 metri della carota, potrà fornire interessanti informazioni sulla storia della glaciazione dell’Antartide orientale, mentre la datazione delle rocce sottostanti la calotta permetterà di determinare quando questo settore del Continente rimase per l’ultima volta libero dai ghiacci.

Finanziato dalla Commissione europea con 11 milioni di euro, il progetto Beyond EPICA  è coordinato da Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISP) e docente all’Università Ca’ Foscari Venezia. Nel progetto sono coinvolti dodici centri di ricerca partner, appartenenti a dieci Paesi. Per l’Italia, oltre al CNR e all’Università Ca’ Foscari, partecipano l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA), incaricata, insieme all’Istituto Polare Francese, degli aspetti logistici e dell’organizzazione delle attività nelle basi antartiche, e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), responsabile della gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi, che porterà in Europa le preziose carote di ghiaccio.

Laura Bertolani

Laureata in Scienze Naturali, nel 1997 è entrata a far parte del team di meteorologi di Meteo Expert. Fino al 2012, all’attività operativa ha affiancato attività di ricerca, occupandosi dell’analisi della performance dei modelli di previsione. Attualmente si dedica a quest’ultima attività, ampliata implementando un metodo di valutazione dell’abilità dei modelli a prevedere dodici configurazioni della circolazione atmosferica sull’Italia, identificate per mezzo di una rete neurale artificiale.

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