
Immaginiamo un computer infilato in un forno da pizza acceso. Il computer funziona. Quel che accadrà vicino al Sole con la sonda Solar Orbiter sarà una cosa molto simile. È iniziata da poche ore la missione che vede la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) avvicinarsi sempre di più al Sole. Solar Orbiter arriverà vicina più che mai alla nostra stella, tanto da consentire, per la prima volta, l’esplorazione dei suoi poli. Per evitare il rischio di scioglimento, viste le temperature elevatissime, la sonda è stata “avvolta” da uno schermo protettivo realizzato con materiali decisamente innovativi, alcuni dei quali addirittura ideati per l’occasione. Il satellite, della grandezza all’incirca di un Suv, è stato lanciato nello spazio dalla base di Cape Canaveral in Florida (Stati Uniti) poco dopo la mezzanotte. Nel nostro Paese erano le 6 del mattino. La sonda è partita in testa al razzo Atlas V della United Launch Alliance (Ula), il vettore le ha dato la spinta necessaria per iniziare il suo viaggio verso il centro del Sistema solare. Per raggiungere l’orbita stabilita occorreranno due anni. Da lì, Solar Orbiter farà tutte le sue misurazioni e rilevazioni relative al Sole.