Tecnologia e innovazione

Sulla falsariga di Google Maps arriva il programma in grado di mappare le zone delle città carenti di alberi

Google e il suo impegno nella lotta contro i cambiamenti climatici: si parte dalla città di Los Angeles

Anche Google cerca di dare il suo contributo nella lotta contro i cambiamenti climatici: il motore di ricerca il 18 novembre ha lanciato un innovativo programma in grado di mappare le zone delle città carenti di alberi. È nato così Tree Canopy Lab, il portale sviluppato sulla falsariga di Google Maps: al posto di indicare strade e vie di qualsiasi città del mondo, permette di vedere quali sono le zone più ricche di verde urbano e quelle dove, invece, ci sono soltanto asfalto e palazzi. L’iniziativa si pone come obiettivo principale la lotta all’effetto isola di calore, un evento microclimatico che comporta un innalzamento della temperatura in corrispondenza delle aree urbanizzate metropolitane. Si tratta di un fenomeno che coinvolge gran parte dei grandi centri urbani in quanto il surriscaldamento dipende dalle caratteristiche termiche e radiative delle superfici, spesso sfavorevoli in contesti di elevata urbanizzazione e dalla riduzione delle aree verdi importanti per la regolazione del microclima locale. Le superfici asfaltate e costruite in cemento assorbono calore e non permettono un’adeguata traspirazione ed evaporazione del terreno senza contare che per molto tempo si è costruito senza tener conto dei criteri di sostenibilità; sommando a questi elementi il traffico urbano si arriva a fare il pieno di anidride carbonica. Los Angeles è stata scelta come città pilota: dai dati trasmessi è emerso che oltre la metà dei sui cittadini abita in quartieri dove l’ombra degli alberi stenta a coprire il 10% della superficie urbana e il 44% vive in luoghi a rischio di calore estremo. “Saremo in grado di capire veramente quale possa essere il miglior investimento strategico per affrontare il caldo urbano”, ha affermato Rachel Malarich, primo ufficiale forestale della città di Los Angeles.

 

I dati su centinaia di altre città sono in arrivo e per coinvolgere sempre più realtà nel progetto, la multinazionale ha pubblicato online un modulo da compilare per suggerire a Google le prossime città dove estendere questo servizio in base alle esigenze. L’impegno di Google sul green non procede soltanto con queste applicazioni, ma anche nel mercato immobiliare: a inizio settembre l’azienda aveva annunciato un investimento proprio vicino alla sede di Mountain View, in California, per la creazione di un quartiere secondo i criteri della Green Tech, ossia la tecnologia pulita, al servizio dell’ecologia. Pochi giorni dopo, lo stesso CEO, Sundar Pichai aveva poi pubblicato un post in cui presentava gli impegni della multinazionale per abbattere tutte le emissioni di CO2 derivanti dalle attività di Google entro il 2030. Gli alberi possono rinfrescare un quartiere caldo in un paio di modi: proteggono le persone e gli edifici dal sole e rilasciano umidità quando le temperature aumentano attraverso l’evapotraspirazione, un processo simile al modo in cui i nostri corpi si raffreddano sudando. Città come Milano si stanno già attivando su questo fronte: l’assessore Maran aveva spiegato a StartupItalia il progetto per piantare 12 milioni di metri quadri di giardini pensili e contrastare così questa problematica soprattutto nei mesi estivi.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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